HUMANLANDS – Eternal Evolution, vi raccontiamo l’incredibile show per la candidatura di Roma a Expo 2030

Sette anni dopo Milano Expo 2015, si torna a parlare del grande evento internazionale e di una nuova opportunità per il nostro Paese: nel 2030 infatti potrebbe svolgersi a Roma, nella nostra Capitale. La candidatura e la presentazione ai delegati del BIE – Bureau International des Expositions si è svolta dal 17 al 22 aprile scorsi. Vogliamo raccontarvi il grande spettacolo HUMANLANDS – Eternal Evolution svoltosi nella serata di venerdì 21 aprile – tradizionale data del compleanno della Città Eterna – alla Terrazza di Venere, nel Parco Archeologico del Colosseo. 

Il 21 aprile il Comitato promotore EXPO 2030 in occasione della visita ispettiva del Bureau International des Expositions ha organizzato al Parco Archeologico del Colosseo l’evento dal titolo “Humanlands – Eternal Evolution”, un titolo pieno di significato che racconta un nuovo equilibrio tra persone e territori. Una serata di musica, performance artistiche, giochi di luci e droni dove i temi affrontati hanno toccato l’inclusività, la multiculturalità, la parità di sesso, genere e razza, la sostenibilità innovativa e la libertà. Uno spettacolo che ha dato a Roma la possibilità di presentare una candidatura capace di trasportare i suoi ospiti nel mondo della bellezza.

A raccontarci l’evento sono alcune delle persone che hanno reso possibile questo grande evento. Quelle persone del backstage con cui ci piace sempre raccontare dettagli e curiosità. Un grazie speciale a Marco Boarino (Artistic and Show Director), Fabrizio Ceruso (PM) e Luca Toscano (Drone Show Tech Partner Artech FX) per aver condiviso con noi la loro esperienza nel dietro le quinte di questo importante evento.

Lo Show

Quarantadue minuti di puro show e una performance piena di inediti: un passo a due di una mamma ed una figlia, un coro di 100 ragazzi che rappresentano i 15 municipi che formano la città di Roma, ed infine uno spettacolo multimediale di video mapping e droni che vede il Colosseo ed il cielo sopra l’anfiteatro Flavio protagonisti di uno spettacolo mai realizzato prima. Per la prima volta nella storia è stata utilizzata la terrazza di Venere che si affaccia sul Colosseo e lo stesso monumento come una tela di proiezione della storia che però racconta temi del futuro.

Uno show in grado di creare delle vetrine di eccellenze italiane in uno spettacolo teatrale capace di raccontare i grandi temi di expo in maniera multidisciplinare, insieme ad un cast di protagonisti non scontati, conosciuti al pubblico nazionale ma soprattutto che hanno incarnato i valori del messaggio, partendo dalla centralità della donna.

A dare il via all’evento, sulle note di “Volare” di Domenico Modugno per pianoforte ed archi arrangiata da Dardust, la straordinaria voce di Malika Ayane. A seguire la performance di Eleonora Abbagnato, Étoile dell’Opéra National di Parigi e Direttrice del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma protagonista di un emozionante passo a due insieme alla figlia Julia Balzaretti. Ad accompagnarle in questa coreografia originale anche i due coreografi e ballerini Sasha Riva e Simone Repele sempre sulle note del pianista e compositore Dardust.

Photo by Luca Parisse

Al termine della performance il racconto si è spostato dal Colosseo a Tor Vergata: un “ponte di luce” che collega il centro di Roma con la Vela di Calatrava, luogo scelto per il progetto di EXPO 2030. A fare da colonna sonora al light show, un coro di 130 ragazzi delle periferie Romane ha cantato “Va pensiero” di Giuseppe Verdi con un arrangiamento contemporaneo diretto dal Maestro Stefano Barzan. 

Abbiamo portato i ragazzi di oggi, che sono gli adulti di domani, a cantare un Va Pensiero remixato mentre abbiamo fondamentalmente svelato, con questo video incredibile, il sito di quello che verrà.

Le parole di Marco Boarino, Artistic and Show Director

Al termine di questa esibizione canora, è tornata sul palco Malyka Ayane che insieme a Dardust, ha riproposto, per l’occasione, alcuni dei suoi brani più celebri accompagnati dalla performance aerea originale presentata per la prima volta da Studio Noè Set Design.

Marco Boarino – Photo by Luca Parisse

È a questo punto che arriva il gran finale: 500 droni, il Colosseo, musica dal vivo, proiezioni e video.

Un momento emozionante di 7 minuti, su un brano di Dardust realizzato con musica dal vivo dove droni e proiezioni si fondono e creano insieme immagini e raccontano messaggi. Un effetto particolarmente spettacolare considerando che è stato il primo volo nella storia su una Meraviglia del mondo moderno e sul Colosseo. I droni luminosi hanno volato su una superficie di ben 28.000 mq e hanno potuto muoversi in uno spazio di 3.350.000 m3 (oltre tre milioni di metri cubi) sorvolando l’Anfiteatro Flavio (Colosseo).

Un volto di donna creato dal mix droni e proiezioni, un uomo vitruviano e un grande mondo fatto di droni che ruotava in cielo lasciando poi spazio alla scritta finale Expo 2030 Roma for Humanity. A chiudere la serata il coro dei ragazzi delle scuole di musica di Tor Vergata e del Casilino con “Intermezzo” dalla Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni.

Da vent’anni faccio questo lavoro e quello che ho visto ieri sera mi ha davvero colpito. È stata una cosa da togliere il fiato, questo dimostra la cultura che potete offrire in Italia e quello che potrete fare nel 2030.

Presidente del Bie, Dimitri Kerketzes 
“Il drone show” è stato realizzato da Dronisos con Artech grazie al lavoro di professionisti Francesi e Italiani diretti da Luca Toscano.
Photo by Luca Parisse
Photo by Luca Parisse

Fabrizio Ceruso, PM dell’evento, ci racconta il punto di vista logistico.

In un evento del genere le difficoltà sono state principalmente due: il tempo e la location.
La location come si può intuire era la più difficile in assoluto, dove solitamente non si fanno eventi, dove ogni giorno ci sono centinaia di migliaia di turisti e visitatori e quindi anche lo scarico dei materiali e il montaggio sono stati molto delicati. Siamo riusciti a farlo grazie all’aiuto delle istituzioni, tutte.

La grande forza di questo progetto è stata la spinta e l’aiuto che abbiamo avuto da tutti, altrimenti sarebbe stato impossibile: il comitato promotore di Expo 2030 Roma, prima di tutti e poi il Comune, la sovrintendenza del Colosseo e tutti gli attori coinvolti che hanno dato una mano fondamentale.

La seconda difficoltà, il tempo. Non lo avevamo, non si organizza un evento di quella portata in un mese e invece ci siamo riusciti. Questo grazie alle altissime professionalità coinvolte: Filmmaster prima di tutto come organizzatore e direzione creativa, Ega Worldwide, Marco Boarino come show director, e poi tutti i partner coinvolti a partire da Clonwerk e Dronisos per la parte Droni.

La parte più complicata? Sicuramente quella dei droni. Bisogna pensare che è stata la prima volta che oltre 500 droni hanno volato sopra un monumento storico come il Colosseo. Non era mai successo prima. Sono servite giornate di documenti, garanzie, spiegazioni dettagliate sul funzionamento e anche sul malfunzionamento dei droni per convincere tutti ed arrivare all’ok finale degli attori coinvolti, ricevuto solo a pochi giorni dall’evento. Un lavoro di squadra perfetto al dettaglio con un “pizzico” di fortuna relativa al meteo.


Le parole di Marco Boarino che ha diretto l’intero show.

Per chi come me è ossessionato dalla creazione site specific, non è difficile ricordare l’emozione pervasiva che mi ha attraversato le vene durante il primo sopralluogo al Colosseo: non potevo credere che avrei avuto l’opportunità di creare uno spettacolo originale, mai presentato prima in una delle sette meraviglie del mondo.
Ricordo poi distintamente il workshop nel quale abbiamo pensato di approcciarci allo spazio in maniera invisibile, gentile ma estremamente incisiva. Il Set Designer Christian Taraborrelli si è lasciato guidare dall’oro, dalla sua nobiltà e purezza senza tempo e dalla scoperta del ritrovamento di alcuni frammenti di foglia d’oro durante il restauro del Tempio di Venere: un abbraccio di lucentezza tra passato e presente. Si è immaginato che una gigantesca goccia d’oro, fosse sgorgata dalle crepe della terra e avesse preso forma in maniera fluida e organica come la sua materia. Una goccia fluttuante. Per raccontare come potremmo essere nel 2030, mancava un elemento che ce lo ricordasse sempre: un monolite di specchio, che talvolta rifletteva il sito archeologico mischiandosi con spettatori e performer, altre volte si accendeva con uno schermo a led mascherato dietro di esso. Grazie ancora ai PM Fabrizio Ceruso e Veronica Valente per aver accettato la sfida ed essere riusciti a realizzare questo e svariati altri desideri.

Il Colosseo doveva essere lo schermo del passato sul quale proiettavamo il futuro, espandendolo nel cielo. Da qui è nata l’idea con Clonwerk di far dialogare videomapping, droni e luci in un dialogo artistico olistico. Axel ha sapientemente creato la squadra che con la Regia Live di Romain Sabella e l’art direction di Diana De Paolis e Sabrina Fasano ha co-creato e disegnato lo show, ed in particolare il segmento dedicato ai valori di ROMA EXPO 2030. Grazie Silvia Fatighenti per la cura e le notti insonni. 
La colonna sonora che sognavo è uscita dalle dita e dal talento inesauribile di Dardust con il quale sempre più cresce intesa e creazione condivisa, che danza sulla tastiera del pianoforte e vola sui synth. Dialogando con il Sunset Strings Quintet ha eseguito dal vivo tutta la colonna sonora dello spettacolo: ha accompagnato Malika Ayane che ha cantato nel “Il Blu di Dipinto di Blu” su una terrazza del Colosseo e a seguire sul palco alcuni dei suoi più grandi successi, interagendo con una Luna gonfiabile che sosteneva una performer aerea: grazie Studio Noè Set Design per spingervi sempre oltre e ad Angela Buscemi per gli splendidi costumi di scena. Sulle note di Sublime di Dardust, l’etoile Eleonora Abbagnato ha accettato la sfida di creare un pas de deux con la figlia Julia. Eccellenze italiane e donne d’eccezione come protagoniste dello spettacolo per raccontare i valori che la Città Eterna vuole incarnare per EXPO 2030: inclusione, cultura, diversità, innovazione, libertà.

Da Tor Vergata, dalle Vele di Calatrava attorno alle quali sorgerebbe il più grande parco solare urbano d’Europa, polmone del sito EXPO, il coro dei ragazzi della periferia romana ha intonato un “Va pensiero” riarrangiato dal Maestro Stefano Barzan. Il sogno di ROMA EXPO 2030 è dedicato alle ragazze e ai ragazzi di oggi.


Credits
Prodotto da FILMMASTER EVENTS
Creative Director Alfredo Accatino
Artistic and Show Director Marco Boarino
Set Designer: Christian Taraborrelli
Live Show Director Romain Sabella
Lighting Designer Jacopo Ricci
Music Direction: Dardust
Drone Show Tech Partner Artech FX - Dronisos - Drone Light Shows
Art Direction, Video Design, Live Video Direction Clonwerk S.r.l.
Direzione Coro e Arrangiamenti: Stefano Barzan
Artistic Producer: Andrea Minetto
Costumi: Angela Buscemi
Ega worldwide congresses & events
Main Talent: Dardust, Malika Ayane, Eleonora Abbagnato, Giulia Balzaretti, Studio Noè Set Design, Sunset Strings Quartet, Il Coro dei Ragazzi delle Periferie Romane.

Alcune reazioni della stampa internazionale

Exposition universelle 2030: Rome fait le show pour séduire. Pour présenter sa candidature à l’événement, la capitale italienne a mêlé technologie, culture et poésie et proposé un site réutilisable

Le Figaro

Un fascinante espectáculo de drones, luces y mapping ilumina el Coliseo de Roma

CNN

Lights, Drones and Magic. The splendor of the Colosseum for Rome’s bid for EXPO 2030.

Corriere della Sera/ Il Messaggero