Gli scatti vintage di Letizia Battaglia a Roma

La Galleria del Cembalo di Roma presenta dall’11 febbraio al 9 aprile 2022 la mostra Letizia Battaglia attraverso quaranta stampe di piccolo formato selezionate dal proprio archivio.

Letizia Battaglia, fotografa siciliana di grande valore e con moltissimi riconoscimenti anche all’estero, presenta una esposizione di alcuni tra i suoi scatti più noti ed interessanti. Realizzati tra gli anni Settanta e l’inizio dei Novanta del secolo scorso, la maggior parte delle fotografie documenta la complessa realtà della vita a Palermo di quel periodo, dagli omicidi di mafia alla condizione dei bambini “a rischio”, dalla vita nei quartieri poveri alle feste dell’aristocrazia.
La Sicilia è una terra che si immagina solare e piena di colori. Perché questa donna preferì invece riprenderla, a tinte bianche nere e grigie?

Il legame di Letizia Battaglia con il suo paese è un legame complesso e amaro.
Una donna dalla forte capacità critica, dall’enorme senso di responsabilità che la richiama verso il pericolo, dove c’è bisogno della sua fotografia. Siamo nel periodo degli “Anni di Piombo”, delle speculazioni edilizie del “Sacco di Palermo” e degli assassinii mafiosi quali quello di Peppino Impastato o quello di Piersanti Mattarella (fratello del nostro Presidente della Repubblica).

Letizia ha un mestiere scomodo, ma continua imperterrita a fotografare: l’Hotel Zagarella – in cui Andreotti fu ritratto mentre tratta con esponenti dei clan -, l’assassinio del giudice Terranova e quello di altri concittadini rei di essersi posti di traverso negli affari della malavita, i funerali del Generale Dalla Chiesa; questi sono solo alcuni dei più macabri, importanti, necessari, scatti della fotografa. A questo nucleo principale si affiancano però anche alcune immagini realizzate all’estero, per esempio nel 1986 a New York, dove si era recata per ritirare il New York Times Award e dove l’anno prima aveva ricevuto il W. Eugene Smith Fund Grant, prima donna europea a ricevere tale riconoscimento, o ad Arkhangelsk, in Unione Sovietica, con un ritratto quanto mai attuale di un gruppo di infermiere celate dietro le mascherine, o infine nel 1987 nel reparto psichiatrico di un carcere femminile a Madrid.

Un enorme parte del suo lavoro, non meno importante, è dedicato anche alla gente comune, bambini e donne per primi. I suoi soggetti sono ritratti tra le strade granitiche della città da un occhio che non invade il loro spazio ma che si avvicina il giusto, come se la fotografa stesse cercando di non spaventarli per non perdere la loro autenticità.
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Ricchi e poveri si mescolano in un frammentato dipinto sociale che non dimentica nessuno ma che anzi si sofferma di più sugli indigenti e sui reietti, sugli umili, su chi vive e respira veramente la città. In un’epoca caratterizzata da immagini realizzate in grande formato, concepite per l’esposizione a parete, la forza evocativa di questa mostra consiste proprio in ciò che è celato in ciascuna delle piccole opere esposte: la storia del singolo foglio di carta.
Questo però non pregiudica una composizione comunque elegante e attenta sintomo di una grande sensibilità e di vera cura e dedizione.

A corredo della verità dei fatti di cui queste fotografie danno testimonianza, molto spesso tragici, il lato posteriore di ogni stampa aggiunge una storia propria, suggerita dai diversi timbri dell’autrice e delle agenzie che distribuivano a quotidiani e periodici il suo lavoro, da annotazioni e indicazioni per la stampa, oltre alle didascalie scritte di getto.

“Con la macchina fotografica ho conquistato me stessa, la mia indipendenza” dice Letizia Battaglia a proposito dei primi anni in cui scattava fotografie a corredo degli articoli che scriveva, a Milano. Interrogata riguardo ai tempi degli efferati omicidi a Palermo, periodo della sua massima attività, afferma: “Ho vissuto quegli anni con molto dolore e molta vergogna perché avvenivano cose umanamente impossibili da accettare.”

Letizia Battaglia, Vintage Prints
curata da Alberto Damian and Matteo Sollima

11 Febbraio – 9 Aprile 2022
Galleria del Cembalo | Palazzo Borghese, Roma