Si è conclusa ieri la terza edizione di (un)fair, la fiera non fiera d’arte contemporanea che dal 1 al 3 marzo si è svolta al Superstudio Maxi di Milano. La location è stata per tre giorni il palcoscenico di un’esperienza straordinaria nel mondo dell’arte contemporanea. L’inaugurazione serale del 29 febbraio ha dato il via a tre giorni di esposizioni coinvolgenti, laboratori creativi e performance avvincenti, trasformando la fiera-non fiera di (un)fair in un vivace centro di innovazione e creatività.
Il tema centrale di questa edizione, il desiderio, ha permeato ogni aspetto dell’evento, offrendo una prospettiva unica sulle tendenze artistiche contemporanee. Curata da Manuela Porcu e Laura Gabellotto, con il supporto di un Comitato scientifico di esperti del settore, l’evento ha accolto 60 gallerie nazionali ed estere, garantendo al pubblico una panoramica diversificata dell’arte contemporanea. Oltre alle esposizioni, l’evento ha presentato una vasta gamma di sezioni speciali e progetti innovativi, inclusi nuovi media, design, illustrazioni e arti performative. I visitatori hanno potuto partecipare a dibattiti, laboratori ed eventi collaterali, arricchendo così la loro esperienza artistica.
Riflessioni profonde sul mondo dell’arte contemporanea hanno animato i tre giorni, coinvolgendo curatori, artisti ed esperti del settore. Temi cruciali come la sostenibilità, l’uguaglianza e la diversità culturale hanno trovato spazio all’interno dell’evento, contribuendo a promuovere un dialogo inclusivo e significativo. Particolare attenzione è stata dedicata a progetti speciali come “cortocircuito” e alla sezione “Erotika III” del collettivo femminista ClitSplash, che hanno arricchito ulteriormente il panorama artistico proposto. L’evento si è contraddistinto come un’iniziativa giovane, audace e sensibile a tematiche quali la sostenibilità, l’uguaglianza e la diversità culturale. Nato in un momento di incertezza durante la pandemia, ha creato uno spazio per nuove relazioni e per avvicinare un vasto pubblico all’arte contemporanea, sostenendo gallerie, artisti e produzione artistica.
Tra i principali partner dell’evento c’è Mail Boxes Etc. (MBE), che ha offerto soluzioni di spedizione e imballaggio eco-friendly per il mercato dell’arte. MBE ha presentato la sua (UN)wrapping station, una postazione operativa dedicata a supportare l’organizzazione dell’evento attraverso un servizio di imballaggio e spedizione delle opere d’arte.
Una delle novità di questa edizione è stata la collaborazione con Hard Rock Cafe Milan, che ha aggiunto una nota rock’n’roll all’evento! Dall’alba al tramonto, i visitatori hanno potuto godere di un’esperienza culinaria unica che ha arricchito il loro viaggio attraverso l’arte e la creatività.
Inoltre, il collettivo artistico plurale Luoghi Comuni, parte integrante del programma di arti performative “Dialoghi Empatici” di (un)fair, ha offerto ai visitatori un’esperienza coinvolgente e riflessiva attraverso la performance “Art is in the Glass”. Questo evento ha unito il momento conviviale del bere con una profonda analisi dei luoghi comuni e degli stereotipi che emergono sul fondo dei bicchieri.
Tra le opere che hanno catturato particolarmente l’attenzione vi è la serie “Breaking Through” di Omar Hassan, simbolo di resilienza e passione. Di origini miste italiane ed egiziane, Hassan ha dovuto rinunciare alla sua carriera da pugile a soli 19 anni a causa del diabete. Tuttavia, anziché arrendersi, ha trasformato la sua energia in arte, diventando un artista di fama internazionale. Utilizzando la tecnica dell’action painting, ha colpito fisicamente le tele con i guantoni da boxe impregnati di vernice, trasferendo sulla tela la forza e l’emozione del gesto creativo. Le sue opere celebrano la resilienza e il desiderio di rivalsa, testimonianza del potere del desiderio come aspirazione e ricerca appassionata, tema dominante della fiera. La partecipazione di Hassan dimostra come il desiderio possa trasformare le sfide in opportunità, ispirando opere d’arte che emozionano e stimolano il pubblico.
Tra i protagonisti della mostra di quest’anno, spicca anche Colla Super, un’entità artistica poliedrica che mescola l’arte contemporanea con l’essenza urbana, creando un dialogo senza tempo. Colla Super adotta una visione visiva unica, che si nutre della tensione tra la concretezza delle strade e l’astrazione contemporanea. La loro selezione attentamente curata esplora il concetto di liminalità, offrendo uno spazio dove l’arte sfida le sue stesse definizioni.
Con la sua edizione 2024, (un)fair ha offerto al pubblico un’esperienza artistica e culturale immersiva e dimostrato ancora una volta il suo impegno per l’innovazione, la diversità e l’eccellenza artistica.