In Porta Romana il nuovissimo e surreale Murales di Cheone

Potrebbe sembrare di essere davanti ad una facciata concepita da Antoni Gaudí come quella di Casa Batllò a Barcelona, invece ci troviamo a Milano, a Porta Romana. 

Lo Street artist Cheone, considerato un precursore dell’Anamorphic street art, tecnica artistica che permette di creare meravigliose illusioni ottiche, ha realizzato un “art wall” [in termine tecnico sarebbe un”trompe l’oeil”, ovvero un’opera che “inganna l’occhio”] o semplificando un murales, su un palazzo nello stile che caratterizzava l’architettura di Antonì Gaudì.

Cheone, che fa parte di “Street Art In Store”, galleria d’arte milanese che sostiene l’arte urbana, non è nuovo a questo genere di illusioni su parete. Molte delle sue opere sembrano interagire con gli spazi circostanti annullando la superficie bidimensionale su cui sono create, proiettando l’osservatore in tridimensionalità virtuali attraverso linee sinuose, finestre ondeggianti, cornicioni curvi.

La surreale palazzina è casa Maiocchi, un edificio di per sé bellissimo, reso ancora più unico dall’intervento dello street artist italiano. 

Perché è stata scelto questo particolare palazzo per questa installazione? Casa Maiocchi, progettata da Piero Portaluppi, è stata costruita nel 1920 e completata nel 1929, attenendosi allo stesso stile architettonico. La palazzina, in stile art déco, ha la facciata che presenta una parte centrale più stretta che divide in due la superficie, culminando in un piccolo timpano curvilineo. L’edificio è in posizione leggermente avanzata rispetto agli altri palazzi edificati successivamente e uno dei suoi lati si presentava cieco. Questa caratteristica ha permesso l’intervento artistico, che proietta i passanti in un’atmosfera onirica e surreale, risucchiandoli  in un altro luogo con il potere immaginifico delle rappresentazioni anamorfiche.

L’immagine sembra tremare come se l’edificio continuasse pure sulla parete cieca ma la visione è come se fosse filtrata da uno specchio d’acqua con i cornicioni delle finestre che si torcono come materiale flessibile e morbido. 

Il murale, inaugurato il 26 luglio, si intitola “The Vision“.