«Crazy», al Chiostro del Bramante follia e ribellione dell’arte

Crazy – La follia nell’arte contemporanea ” è l’esposizione ospitata fino all’8 gennaio del prossimo anno al Chiostro del Bramante a Roma.

Se dovessimo definire questo Evento, diremmo che è una esplosione di energia e creatività senza limiti. Metamorfosi, ispirazione, straniamento, perturbazione, sorpresa, euforia e meraviglia sono solo alcune delle parole chiave di questa sorprendente esposizione. A far parte di questa “follia” sono 21 artisti.

Nella più ampia accezione di ‘follia’ – non di rado sinonimo di ‘creatività fantastica’ – l’arte si è sempre ritrovata a proprio agio, ma è soprattutto con i primi studi psicanalitici e neurologici d’inizio secolo scorso che il rapporto fra disturbi psichici e arte si è fatto più intenso e consapevole.

Racconta Danilo Eccher, curatore della mostra

La mostra presenta oltre 11 installazioni site-specific che invadono, non solo gli spazi interni, ma anche quelli esterni del Chiostro, solitamente esclusi dai lineari percorsi, creando un’atmosfera partecipativa e dimostrare simbolicamente che la follia non può avere limiti.

Il percorso è stato costruito in stretta collaborazione con gli stessi artisti in modo tale che nulla risulti ordinario o prevedibile. L’obiettivo non è guardare delle opere ma abitarle.

Basti pensare alle colate di pigmento di Ian Davenport sulla scalinata esterna tra piano terra e primo piano, o agli ambienti di Lucio Fontana (1968) e di Gianni Colombo (1970), e poi ancora il pavimento del chiostro rivestito con un manto di specchi rotti e calpestabili di Alfredo Pirri, il video che indaga la costruzione identitaria tra riferimenti culturali e citazioni letterarie di Yinka Shonibare CBE, fino all’installazione realizzata con materia filiforme e colorata da Hrafnhildur Arnardóttir / Shoplifter.

Una  violenta onda d’urto invade ogni stanza accessibile, dal bookshop del Chiostro con il lavoro di Max Streicher, alle scale interne affollate dalle 15000 farfalle nere di Carlos Amorales, sino all’immersione totalizzante di Fallen Fruit / David Allen Burns e Austin Young nella “Sala delle Sibille”, come omaggio all’iconografia e alla grande tradizione della pittura italiana: uno spazio normalmente dedicato al relax del pubblico, con vista sull’affresco di Raffaello nella Chiesa di Santa Maria della Pace, diventa un’immersione nell’arte e insieme un’esperienza.

D’altronde il Chiostro del Bramante è ormai diventato da tanti anni, una fucina dove non solo nascono idee ma dove queste idee prendono forma grazie a uno straordinario lavoro di squadra con artisti, curatori e team che si impegnano perché questa location unica diventi un laboratorio dove si sperimenta, una casa di produzione dove le opere vengono progettate e realizzate, uno spazio dove si immagina, sempre pensando al pubblico.

Da segnalare, infine , la musica originale di Carl Brave, producer e cantautore, che ha realizzato “Organica”, una composizione concepita e scritta appositamente per la mostra, pensata seguendo il ritmo e l’alternarsi delle opere, una traccia musicale per accompagnare il pubblico nell’esplorazione della follia del quotidiano, dentro e fuori dal Chiostro del Bramante.

Visitabile dal 19 Febbraio 2022 al 08 Gennaio 2023

Chiostro del Bramante di Roma
Via Arco della Pace 5