Concertone del primo Maggio, tra live e tv

Si è svolto sabato il concertone del primo maggio e aveva il compito di riportare un po’ di normalità nel giorno della Festa dei lavoratori. Ma la tradizionale manifestazione promossa dai sindacati a metà pomeriggio ha cominciato a prendere una direzione diversa da quella della sola maratona musicale, con oltre 40 artisti coinvolti, deviando verso lo scontro politico via social e dichiarazioni delle parti coinvolte. 

Protagonista principale Fedez.

E nel ruolo di tutti, la Rai, accusata di averlo sottoposto a censura preventiva, e la Lega per le posizioni omofobe e per l’ostruzionismo al DDL Zan. Il cantante ha inoltre posto l’attenzione sulle maestranze che da oltre un anno sono ferme, rivolgendosi direttamente al Presidente del Consiglio chiamandolo per nome:

Buon primo maggio e buona festa a tutti i lavoratori. Anche a chi un lavoro ce l’ha ma non ha potuto esercitarlo per oltre un anno. E quale migliore occasione per celebrare la festa dei non lavoratori se non un palco, per i lavoratori dello spettacolo questa non è più una festa

Il nostro Magazine, come da sua precisa linea editoriale, si limita in questo caso ad annotare il fatto e rimandare per questi approfondimenti ai canali di informazione sicuramente più qualificati di noi.

Il concertone dunque, come anticipato nell’articolo della settimana scorsa, rinuncia di nuovo alla piazza (lo scorso anno fu solo in TV) ma si riprende la dimensione Live, con un cast molto nutrito che si alterna in parte in presenza alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, con la presenza di pochi invitati, distanziati e con mascherina, e in parte con collegamenti da diverse location sparse per l’Italia (e un paio di collegamenti dall’estero).

Alternanze tra Live e collegamenti con lo scopo di non creare incontri tra Artisti e permettere soprattutto di mettere in atto le sanificazioni del palco dopo ogni performance.

Benedetto, o maledetto, quasi a voler purificare con una pioggia insistente l’inizio di una nuova era dei concerti in presenza, e condotto da Ambra, ormai diventata una consuetudine, presente ormai per il quarto anno consecutivo, e supportata da Stefano Fresi e da Lillo Petrolo.

Trasmesso in diretta Rai3, Radio2 e RaiPlay, il concerto scorre veloce perché la scaletta è piena di artisti, la maggior parte dei quali in presenza alla Cavea, mentre altri sono collegati da luoghi simbolici. 

Come ogni anno, il Concertone non rinuncia alla sua colonna sonora, con i Modena City Ramblers che cantano la loro versione rivisitata di “Bella Ciao”.

L’apertura da piazza San Giovanni, desolatamente vuota e grigia è affidato all’Orchestraccia, con un omaggio a Giorgio Gaber, ricordato anche da Ambra e Stefano Fresi che leggono un suo testo. E poi, con il brano Dolce Enrico, del 1991, Antonello Venditti, sempre dalla simbolica piazza, ricorda il leader del Pci Berlinguer, i cui funerali si tennero proprio nello stesso luogo. Malinconica e struggente esibizione del cantautore che finora non aveva mai partecipato alla manifestazione del Primo Maggio e, anzi, l’anno scorso era stato molto critico con la decisione di portarla avanti nonostante la pandemia e i morti. Chiusura emozionante della sua esibizione, Venditti ha poi intonato uno dei suoi brani più popolari: “Notte prima degli esami”.

Alla Cavea il via lo dà Alex Britti, che peraltro aveva chiuso il concerto lo scorso anno. 

Quindi Chadia Rodriguez , in stile Pussy Riot, si toglie il top e rimane a seno nudo (coperto da cuori arcobaleno) per poi urlare: “Libera l’amore, ma con chi vogliamo e quanto vogliamo”. 

Sulle note di una versione rivista del successo dei Queen, “Will We Rock You”, riprende la seconda parte del Concertone con Piero Pelù che richiama l’attenzione prima di lasciare il Palco “contro il lavoro nero, contro le mafie. Per il Lavoro e la sicurezza. Il Lavoro e la libertà”.

Gianna Nannini (che riceve sul palco il premio Siae consegnato da Mogol) si esibisce insieme al cantante italo-francese Claudio Capèo. La coppia ha reso omaggio a Domenico Modugno con una versione in parte in francese di “Nel blu dipinto di blu”

Poi via via tutti gli altri artisti, noti e meno noti, di cui vi avevamo dato la lista nel precedente articolo.

La Musica ha celebrato, con un palco vero, non virtuale (mai sembrato così tanto illuminato dai riflettori come in questa giornata simbolica dedicata al lavoro) la riapertura e, finalmente, la ripartenza degli eventi Live.