Un caffè con… Martino Crespi – Event Manager

Martino Crespi è ideatore di eventi per il mondo del lusso ed è il titolare della Martino Crespi Events (MCE), fondata nel 2013, con sedi a Milano e a Venezia.

A 16 anni crea il suo primo evento e a 24 anni è il primo a organizzare il capodanno al Palatrussardi di Milano, un evento per 9000 persone. Dal 1994 al 2003 lavora come direttore di fiere, disegnando personalmente decine di layout e progettando allestimenti, poi, nel 2004 viene chiamato da Condé Nast, dove si concentra su nuovi format per le fiere dedicate agli sposi. Nel 2013 apre la sua agenzia, la Martino Crespi Events, che negli anni è diventata un riferimento per gli eventi dei brand più prestigiosi del lusso e del lifestyle. Oggi la Martino Crespi Events cura un centinaio di eventi all’anno. Tra i tanti eventi organizzati negli ultimi anni, la cena di gala per l’Academy degli Oscar, organizzata nel 2022, nei giorni della Mostra del Cinema di Venezia. 

Buon caffè e buona lettura!


Nel mio lavoro la conoscenza è indispensabile. Letteratura, arte, musica, fotografia, cinema influenzano in modo determinante l’ispirazione dei miei eventi

Martino Crespi

1 – La tua passione per il mondo degli eventi inizia prestissimo. Raccontaci come tutto ha avuto inizio e cosa ti ha spinto verso questa strada.

Ho sempre avuto la passione dell’organizzazione.
Il primo evento l’ho organizzato a 16 anni. I miei genitori erano in viaggio e ho colto subito la palla al balzo. Una festa in vero stile hawaiano per 200 persone declinando in ogni aspetto il tema: food, beverage, allestimenti, abbigliamento, musica. Lo stesso concetto che applico oggi nei miei eventi. Ne ho fatto la mia forza. 

Non ho però proseguito da subito questo lavoro. Ho avuto diverse attività lavorative che mi hanno tutte lasciato un importante bagaglio che oggi è fondamentale nel mio lavoro. Promoter musicale dapprima. Organizzazione di grandi concerti musicali e grandi happening (sono stato il primo a realizzare un capodanno collettivo per 9.000 persone al Palatrussardi a Milano), direttore di manifestazioni fieristiche poi, per 17 anni.

In tal modo ho assimilato importanti concetti sull’interpretazione degli spazi, gli allestimenti, la regia delle luci. Decisiva è stata poi l’esperienza in Condé Nast, l’editore del mondo del lusso, dove l’ultimo incarico è stato quello di Direttore dei progetti speciali trasversale a tutte le testate. Un’esperienza a tutto tondo che mi ha fatto venire in contatto con tante importanti aziende e lavorare con autorevoli professionisti dai quali ho imparato molto. Primo fra tutti il grande Ettore Mocchetti storico Direttore di AD, con il quale ho condiviso tanti grandi progetti nonché una profonda amicizia. Nelle responsabilità dell’ultimo incarico in Condé Nast vi era anche l’organizzazione degli eventi. È da quel momento che ho iniziato a occuparmi solo di eventi. 


2 – Come si è evoluto il tuo lavoro nel corso del tempo? Ci sono stati momenti cruciali o punti di svolta nella tua carriera professionale?

Il momento cruciale è stato sicuramente la decisione di aprire la mia agenzia, lasciando Condé Nast.
Un altro momento di svolta è stato l’organizzazione del progetto Priceless Restaurant a Milano in occasione di Expo 2015 per Mastercard. Un ristorante da 26 posti posizionato sul tetto di Banca Intesa in piazza della Scala, dove si sono alternati 51 grandi chef, dove ho potuto incontrare oltre 5.000 ospiti.

Da qui è partita anche l’avventura con Mastercard, che rappresenta in assoluto il mio primo cliente, per il quale organizzo meravigliosi progetti in tutto il mondo. Altro momento cruciale l’organizzazione dell’evento Priceless Venice di Mastercard in occasione della Mostra Internazionale del Cinema. In assoluto l’evento più importante e complesso della mia carriera.

Oggi Venezia è diventata la città dove mi sento più sicuro nell’organizzazione e dove viene riconosciuta maggiormente la mia professione. Quest’anno ho aperto qui la mia seconda sede.


3 – Hai organizzato centinaia e centinaia di eventi nel corso della tua carriera. Come e dove trovi ispirazione per riuscire a proporre sempre qualcosa di nuovo ed originale?  

Ogni evento è per me una nuova piacevole sfida e la declinazione del tema dell’evento la mia missione. È la cosa che mi riesce meglio. Mi viene naturale. Capito il tema e la finalità dell’evento, non prima di averlo attentamente studiato, trovo ispirazioni nel mio bagaglio culturale.

Ecco perché dico ai giovani che vogliono intraprendere questo lavoro che la cosa più importante è cercare di apprendere da ogni dove. La letteratura, l’arte, la musica, il teatro, il cinema sono per me importantissime fonti di ispirazione. È li che trovo le suggestioni per le mie idee.


4 – Sei molto conosciuto per le meravigliose tavole apparecchiate in occasione di cene di gala e grandi eventi. Parlaci delle tue esperienze, strategie o qualità personali che ti hanno permesso di distinguerti e diventare un punto di riferimento e un professionista di rilievo nel campo.

Sicuramente devo molto alla mia famiglia. A mia nonna e mia madre. Sin da bambino mi hanno fatto amare l’arte della tavola. Sotto la guida di mia nonna apparecchiavo le tavole per le grandi occasioni utilizzando i servizi tramandati da generazioni, compresi quelli della famiglia Peck, con la quale mia nonna era imparentata.

Amo molto l’arte della tavola e il galateo. Il rispetto delle regole è per me fondamentale. Compro servizi nelle case d’aste e faccio molta ricerca sulle nuove produzioni. Per me la tavola è fondamentale nei miei eventi e deve rispecchiare perfettamente il tema dell’evento e l’occasione. Deve essere la tavola più bella che si possa immaginare per quell’evento.

La tavola non deve mai essere realizzata per compiacere se stessi e il proprio ego. La vera classe per me è la semplicità. La maniacale precisone dell’apparecchiatura è un altro dei miei segreti. Gli allineamenti sono fondamentali: sottopiatti, bicchieri, sedie devono essere perfettamente allineati. Per questo uso le corde come usavano i grand hotel nei primi lustri del secolo scorso.


5 – Se avessi un super potere quale sarebbe e come lo utilizzeresti nel tuo lavoro?

Convincerei Mina ad esibirsi a un mio evento.


Credits  
Intervistatore: Sara Fuoco  
Instagram: @sarafuoco  
Linkedin: Sara Fuoco  

Intervistato: Martino Crespi
Sito: www.martinocrespievents.it
Instagram: @martinocrespi
Linkedin: Martino Crespi

Illustrazione di: Carlotta Egidi   
Instagram: @carlottaegidi89