Questo martedì abbiamo il piacere di presentarvi Martina Pieri, che lavora nella comunicazione e nel digital degli eventi. Dopo aver studiato Comunicazione a Bologna e presso l’Università della California si specializza in digital marketing a Milano. Nel 2015 fonda insieme ai suoi soci Rockin’1000, uno dei casi di live show e music community più innovativi degli ultimi anni, per cui cura comunicazione e contenuti.
Ecco le 5 domande che le abbiamo fatto nel tempo di un caffè!
1 – Ci hai raccontato di essere partita nel mondo della comunicazione da una specializzazione diversa da quella che ti occupa oggi. Come e perché si arriva a creare una strada professionale nuova?
Vero. Ho iniziato la mia carriera nel digital marketing, che poi è quello che faccio ancora oggi, ma ampliando il raggio d’azione anche allo sviluppo dei contenuti per la comunicazione e gli show. Sulla carta, quindi, non è stato un vero e proprio partire da zero, ma nella pratica sì perché digital, comunicazione, content strategy spesso vengono trattati come mondi separati seguiti da figure professionali molto diverse, soprattutto nel mondo degli eventi.
Dentro a Rockin’1000 mi sto impegnando a far convergere queste competenze per andare oltre la promozione dei live: per costruire un brand e nutrire la community dei nostri musicisti. Mi ha mosso il seguire quello che mi piaceva fare di più, e quello che ho capito di saper fare meglio, ma capirlo non è stato nè semplice, nè veloce e per colmare le competenze che mi mancavano ho letto tanto, ho seguito corsi e lo faccio ancora.
Credo lo farò sempre.
2 – Qual è l’emozione che si prova quando realizzi che il progetto a cui stai lavorando sta diventando un successo?
3 secondi di orgoglio che si trasformano velocemente in impazienza.
Per me è così: il successo, quando inizia a manifestarsi, è la conferma che l’intuizione alla base era quella giusta ed è la prova che il lavoro sta portando buoni risultati.
Ma sei solo all’inizio, il resto della visione – tua o del team – è ancora da completare e tu non vedi l’ora di averla davanti agli occhi vivida e realizzata. E poi la fame di costruire altro non viene meno, dopo un successo ne vuoi un altro, è inevitabile no?
3 – Dove trovi stimoli e ispirazione per il tuo lavoro?
Per quanto riguarda i contenuti video e live trovo idee e spunti da Youtube, dai podcast (segnalo Hacking Creativity molto trasversale tra le discipline) e quando si poteva da arti performative, spettacoli, festival di cui seguo anche il lavoro sui social (adoro Santarcangelo Festival).
Questo Natale ho riscoperto i video dei grandi live del passato: Tina Turner a Wembley: una bomba. E durante i mesi in casa ho visto i concerti in streaming dei Gorillaz e di Billie Eilish che sta portando tante novità e non solo nei suoi album.E poi il mio lavoro legato al digital e ai social si compone anche di una parte piuttosto tecnica e per questo partecipo a gruppi Facebook e leggo tante newsletter di settore (come Content Marketing Institute).
4 – Ti chiediamo di dare un consiglio a un giovane che vuole intraprendere la tua carriera. Quali caratteristiche secondo te dovrebbe avere un Communication Manager per lavorare nel settore degli eventi?
Per iniziare penso che debba essere appassionato tanto di eventi quanto di comunicazione e deve dimostrarlo.
Se non ha un percorso di studi o lavorativo che tocchino entrambi non importa: ci sono tanti altri modi per evidenziare passione e competenze come attività di volontariato per i festival, collaborazioni con magazine, i propri account social…
Tra le caratteristiche molto utili penso vi sia sicuramente la curiosità, ma attenzione, non quella superficiale da chiacchiera alla macchinetta del caffè. Parlo di fare esperienza diretta di discipline e contesti differenti, per potersi aggiornare sulle tendenze, i gusti, capire cosa motiva e muove le persone. Deve saper osservare gli spettatori, sia durante l’evento, che sui social: cosa commentano, che termini e metafore utilizzano? Diventano tutti insight preziosi per il nostro lavoro. Infine dovrebbe avere buone capacità analitiche per interpretare i dati, ed essere un po’ geek e smanetton*: aiuta moltissimo!
5 – Se avessi un super potere, quale sarebbe e come lo utilizzeresti sul tuo lavoro?
Per un responsabile comunicazione la risposta può essere solo una e pericolosissima: leggere nella mente delle persone. Come lo utilizzerei sul lavoro è ovvio e molto molto scorretto. La vera domanda sarebbe: come fermarmi?
Credits Intervistatore: Sara Fuoco Instagram: @sarafuoco Intervistato: Martina Pieri Instagram: @bulloblog LinkedIn: Martina Pieri Illustrazione di: Carlotta Egidi Instagram: @carlottaegidi89