Un caffè con… Filippo Richeri Vivaldi Pasqua – Founder of FSB Group

Nato a Genova e residente a Milano, Filippo Richeri Vivaldi Pasqua è un imprenditore creativo e uno dei fondatori e partner di FSB Group. Fondata nel 2009, l’azienda che ha il suo HQ a Milano, idea e sviluppa progetti di comunicazione, branding e marketing.
FSB Group conta circa 170 persone tra collaboratori e dipendenti ed è formata da Fasten Seat Belt, The Arline, Ready2Fly, Pilot Room, Take Off Production, Cabana Magazine e Red Eye.

Preparate un buon caffè e buona lettura del martedì!


Dream big, act boldly, and never stop learning

1 – Quindici anni fa inizia la tua carriera nel mondo degli eventi. Raccontaci come è iniziato tutto, le difficoltà che hai incontrato lungo il percorso e cosa ti ha spinto a scegliere questo settore.

Fin dall’infanzia, ho sviluppato una vera passione per l’organizzazione, indipendentemente dalla natura dell’evento. Che fosse una partita di biglie, una partita di calcetto, una giornata di beach volley o la celebrazione di un compleanno o di una serata in spiaggia, sentivo che possedevo un talento innato nell’articolare momenti e dettagli in modo armonioso. In quel contesto, percepire questa abilità come qualcosa di speciale rispetto ai miei coetanei mi ha ispirato a esplorare ulteriormente il mondo dell’organizzazione. Tuttavia, ho presto compreso che la transizione da una passione personale a un’attività professionale richiede un diverso insieme di competenze.

Organizzare eventi come professionista implica una maggiore attenzione ai dettagli, la necessità di competenze diverse e, soprattutto, richiede l’approvazione e la soddisfazione del cliente. In questa fase, ho riconosciuto che, sebbene i criteri di base per organizzare rimangano gli stessi, i tempi e le decisioni si complicano notevolmente quando si lavora per soddisfare le aspettative di un cliente.


2 – Quali sono i momenti più importanti della tua carriera che ti hanno portato a diventare Managing Partner di FSB? Raccontaci alcune sfide significative che hai affrontato e le lezioni che hai imparato da esse.

In 15 anni ci sono stati tanti momenti significativi ed importanti. Certamente non scordo i primi eventi dove con il mio socio Andrea Reina ci occupavamo di logistica (con la mia Volvo Polar scassata), di allestimento (montando e smontando tutte le scenografie), della porta (mettendoci a gestire entrate ed uscite degli ospiti) e di accounting (cercando di gestire ed intrattenere i nostri clienti).

Un altro momento significativo che ricordo sempre con piacere è il primo Pitti a cui sono andato in cerca di clienti, sempre con Andrea, e dove oltre al viaggio con la mitica Volvo, abbiamo dormito per due notti affittando una camera da letto in periferia a Firenze in un alloggio dove vivevano due fratelli di 87 e 89 anni. Dormivamo in un letto ad una piazza e mezza facendo il famoso testa piedi.

Credo che queste situazioni insieme a tante altre non raccontate, ci abbiano dato la giusta dose di energia e cattiveria necessarie per poter essere dove siamo oggi.


3 – Oggi sei appunto Managing Partner di Fasten Seat Belt, un gruppo che ha registrato una notevole crescita negli ultimi anni. Quali obiettivi e progetti hai in mente per l’agenzia nel prossimo futuro?

Abbiamo iniziato un percorso di digitalizzazione dei processi e dei flussi che ci aiuterà nell’ottimizzare tempi e costi. È un progetto ambizioso che richiede il supporto di tutte le nostre prime linee, siamo fiduciosi di ottenere risultati importanti.

Parallelamente ho preso in carico l’internazionalizzazione del gruppo e sto esplorando una potenziale presenza in Arabia Saudita ed in Francia.


4 – Quali sono, secondo te, i punti fondamentali che ritieni indispensabili all’interno di un’agenzia di eventi per avere successo? E quali sono gli elementi chiave per la gestione di un team efficace in questo settore?

I punti fondamentali penso siano da una parte la creatività, dall’altra la capacità di essere precisi e coerenti nella gestione del progetto. L’agenzia deve sempre esser un problem solving e mai un problem creator.

La gestione del team penso che sia molto soggettiva. I valori che cerco di mettere in campo sono il rispetto e la sincerità. Non esiste nessun lavoro dove non ci siano problemi o dove non si facciano errori, ma con rispetto e sincerità si risolve tutto. Dico sempre ai miei ragazzi che chi non fa, non sbaglia!


5 – Se avessi un super potere, quale sarebbe e come lo utilizzeresti nel tuo lavoro?

Se avessi un super potere mi piacerebbe poter entrare nella testa dei nostri clienti per poter capire cosa cercano nei progetti e per potergli suggerire che non salviamo il mondo 🙂


Credits

Intervistatore: Sara Fuoco
Instagram: @sarafuoco
LinkedIn: Sara Fuoco

Intervistato: Filippo Richeri Vivaldi Pasqua
Instagram: filippo_richeri
LinkedIn: Filippo Richeri Vivaldi Pasqua

Illustrazione di: Carlotta Egidi
Instagram: @carlottaegidi89