Un caffè con… Alberto Gentilin – Project Leader & Sales Strategist

Alberto è Project Leader & Sales Strategist in Drawlight e si occupa da più di 10 anni della realizzazione e produzione di installazioni e percorsi digitali artistici immersivi per grandi eventi.

Lo scopo del suo lavoro è aumentare la CONSAPEVOLEZZA e la percezione di sé nelle persone che vivono le installazioni, perché emozioni e consapevolezza generano azione e l’azione genera cambiamento, EVOLUZIONE. 

Preparate un buon caffè e buona lettura del martedì!


I know it’s only rock’n’ roll but I like it

Rolling Stones

1 – In Drawlight sei responsabile di tutti i progetti e segui verticalmente tutti i clienti. Come si fa ad essere sempre sul pezzo e riuscire a seguire il cliente pur non essendo “operativo nella produzione”?

Questo lavoro si può fare solo se con te lavora un team appassionato e molto motivato.
Soprattutto grazie a loro riesci ad essere anche tu un valore aggiunto in ogni progetto, perché un buon team sa orientarti correttamente in ogni fase della produzione, in modo che tu possa fare assieme a loro le scelte migliori nel minor tempo possibile.
Io poi cerco comunque di esserci in ogni dettaglio perché si imparano sempre moltissime cose nuove ed è nei dettagli che si evidenziano le competenze e le migliori qualità di ogni membro del gruppo. Il mio lavoro si basa sulla conoscenza di queste qualità e sulla gestione di persone, caratteri e competenze, quindi per me è fondamentale osservare l’operatività nei dettagli.


2 – Qual’è quella cosa del tuo lavoro che non cambieresti mai e perché?

La possibilità che abbiamo in ogni progetto di creare qualcosa di nuovo è molto motivante, ma non è solo questo.
La parte più bella è vedere qualcosa che hai creato entrare in contatto e relazione con migliaia di altre persone, generando in qualche modo un cambiamento. Ciò che ci guida alla fine è la consapevolezza che quello che facciamo può cambiare qualcosa ed è proprio questo che cerchiamo di fare: creare esperienze nuove che abbiano un valore per chi le vive.
Questo potenziale è incredibile. A mio parere è la parte più bella del lavoro (dopo le persone con cui lo fai).


3 – Quanto è importante capire, ascoltare i colleghi e fare team?

Come dicevo, per il mio ruolo in particolare, è praticamente una delle cose fondamentali.
Senza ascoltare la squadra sarei solo una parte di un potenziale inespresso (o peggio, espresso male).
Ascoltare e ascoltarsi non è solo un modo per fare bene le cose, ma è soprattutto un modo di rispettare ed esaltare le professionalità del team, creando coesione, fiducia, ritmo e incoraggiando sempre ognuno ad esporsi e dare qualcosa in più per se stesso per gli altri. Facciamo un lavoro fortemente creativo (il suo valore è quello), dove è importante spingersi anche in luoghi prima inesplorati.
Non puoi farlo senza confronto e condivisione costante.


4 – Dai il consiglio dell’ultimo minuto a un giovanissimo che sta per entrare a fare un colloquio.  

Il consiglio secondo me più utile è quello di cercare dentro di sé la motivazione giusta.
Sembra il classico consiglio, ma spesso le cose giuste da fare sono proprio “sotto il nostro naso”. Qualsiasi lavoro, se fatto bene, ha bisogno di molta energia e passione personale (si vede la differenza tra chi mette o non mette questo ingrediente) e la motivazione è la chiave per farlo ““con meno fatica”” e con continuità.
Bisogna trovarla e prendersene cura, nutrirla ogni giorno se possibile.

Quindi, è importante prepararsi tecnicamente e culturalmente per il lavoro che ci interessa, ma non possiamo  dimenticarci (soprattutto al colloquio) di dimostrare motivazione e pro-attività.
In concreto: un modo per dimostrare quanto appena detto, ad esempio, è quello di prepararsi ciò che si vorrebbe fare nei primi 2 mesi nel nuovo posto di lavoro: “Buongiorno, molto piacere! Se fossi assunto i primi 2 mesi vi proporrei questo e poi credo possa essere importante fare anche questo e quest’altro”. Non importa se sono cose giuste o sbagliate, ovviamente non potete conoscere i dettagli, ma dimostrerà a chi vi sta davanti il vostro approccio e soprattutto, che ci tenete.
Infine dimostrerà anche a voi stessi se (potendo scegliere) state andando al colloquio giusto 🙂


5 – Se avessi un super potere, quale sarebbe e come lo utilizzeresti sul tuo lavoro?

La Super Empatia! Si non è figo come volare o essere invisibili… ma è utilissima!
Mi incuriosisce molto cercare di capire come vedono il mondo gli altri, si può imparare moltissimo mettendosi nei panni di chi ti sta vicino e spesso non abbiamo tempo di farlo, ma se potessimo in un secondo percepire mille visioni diverse del mondo non sarebbe incredibile?
Sarebbe come vedere mille mondi diversi guardando sempre lo stesso. Sul lavoro poi ci permetterebbe di sapere sempre e senza alcuno sforzo l’installazione perfetta da creare.

Se poi mi dovessi pentire vado sull’invisibilità, perché da bambino era uno dei superpoteri che ero convinto di avere 😉


Credits    
Intervistatore: Sara Fuoco    
Instagram: @sarafuoco    

Intervistato: Alberto Gentilin
Instagram: @a_new_alibi
LinkedIn: Alberto Gentilin
Sito Drawlight: www.drawlight.net

Illustrazione di: Carlotta Egidi   
Instagram: @carlottaegidi89