SOUND ON: l’audio negli eventi… scegliere tra musica e soundscape

Oggi proveremo a condividere un mini vademecum su come “far suonare” i vostri eventi e parleremo di scelte sonore importanti per chiunque sia interessato ad organizzarne, senza tralasciare fondamentali dettagli come la comunicazione sonora.

“Hey, ma qualcuno ha pensato alla musica (o al “diggei”)?” Se vi occupate di eventi, anche nei casi più nobili, questa domanda l’avrete sentita almeno una decina di volte. Quell’ “hey” poi, a seconda della vostra collocazione geografica può essere sostituito, a piacimento da un “uè”, un “ao”, un “neh”, un “mò” o un “usti”! Ma il concetto non cambia: la musica o il suono, ancora oggi è a volte l’ultimo pensiero organizzativo recuperato lì, in extremis, magari solo grazie ad un collega che casualmente passava fischiettando una hit di qualche decennio prima.

Molti di voi, in questo momento, prenderanno le distanze da questo modus operandi e di questo siamo felici perché “fare eventi” vuol dire anche, e soprattutto, fare comunicazione.

Il suono è un linguaggio comunicativo che, se non contemplato, in molti casi può rendere incompleto il vostro progetto e se totalmente delegato ai gusti di qualcun’altro… è bene che vi fidiate davvero molto di loro perché, oltre ad una questione estetica, il suono rappresenta un’opportunità comunicativa fondamentale. Il suono dovrebbe essere infatti in grado di rappresentare sonicamente sia il mondo del brand che essere di supporto alla vostra idea creativa ed al mood che volete stimolare nel vostro pubblico. Quello che, per chi è del settore, si chiama “Audio Strategy”. Come si fa?

La prima e fondamentale domanda che dovrete porvi è sicuramente questa: cosa è più adatto a supportare ed esaltare il mio concept? La risposta potrete trovarla in una delle due macro categorie sonore a vostra disposizione, ovvero musica e sound design. Tutti siamo ben consapevoli di cosa significhi la prima, anche se ne dettaglieremo maggiormente le opportunità applicative più avanti in questo articolo. Iniziamo quindi dalla seconda.

Il Sound Design

Questo approccio consiste nella creazione di vere e proprie scenografie sonore che hanno l’obiettivo di costruire un ambientazione in cui i vari processi comunicativi possano svolgersi. Per questo motivo le chiamiamo più comunemente “Soundscape” o “Ambientazioni Sonore”. All’interno di questo vasto mondo, che può comunque includere anche la musica, esistono ulteriori distinzioni sia estetiche che comunicative e tecniche. Un’ambientazione sonora è per sua natura concepita ad hoc per l’occasione e dovrebbe porsi l’obiettivo di tradurre in suono l’universo valoriale del brand o del prodotto che si vuole comunicare tramite l’evento.
Un esempio forse banale ma efficace: se il concetto centrale che vogliamo far emergere è quello della “sostenibilità” e del “green” a cui il brand è intimamente legato, probabilmente un soundscape progettato con suoni naturali potrà esserci di aiuto. Ovviamente uno stesso concetto può essere poi affrontato in modo diretto ed esplicito, come nell’esempio appena fatto, o in modo più metaforico ed implicito: ad esempio esaltando il più sostenibile dei suoni, il silenzio, o lavorando per sintesi sottrattiva partendo dal “mapping sonoro” dello spazio e portandolo gradualmente in uno scenario di immaginifica quiete o, ancora, tramite un approccio in dissonanza con la comunicazione visiva.

Questo dipenderà da un’altra importante scelta che dovrete fare, ovvero la scelta del sound designer più in linea con la vostra visione. Ce ne sono molti e di molto bravi anche nel nostro paese, non dovrete fare altro che contattarli e, magari, lasciare anche a loro un certo margine interpretativo. Se sono bravi potrebbero sorprendervi con delle proposte inaspettate ma totalmente coerenti con il vostro approccio.

Oltre all’idea, un buon progetto audio (o “sound plan”) deve prendere in considerazione molti altri fattori, non ultimo la scelta delle tecnologie più adatte a valorizzarne la fruizione. Si possono infatti realizzare esperienze sonore ambientali o in cuffia, si possono valutare docce sonore per delle experience intime e sorprendenti o creare ambientazioni avvolgenti e di grande sensorialità grazie all’audio immerso di ultima generazione.

Ma veniamo adesso all’altro approccio sonoro più classico, ovvero quello musicale. La musica è un mezzo straordinariamente immediato e potente con cui veicolare il vostro messaggio ma, anche qui, come la utilizziamo farà una gran differenza. Sì, perché spesso si cade nella “trappola della Hit” ovvero nel pensiero che un grande successo musicale possa essere adatto tanto ad un cocktail party quanto al nostro evento. No, con le dovute eccezioni, una hit che è associabile mnemonicamente ad un’esperienza vissuta o a un film, ad esempio, difficilmente resterà impressa in associazione al brand che state promuovendo. Quindi, se decidete di intraprendere la strada di playlist, dj set o di scegliere una colonna sonora già esistente per il vostro evento (in gergo questo approccio si chiama “Music Design”), assicuratevi che venga fatta un’adeguata ricerca e che la selezione non sia solo basata su criteri estetici (o di intrattenimento), ma che ci sia una ratio che leghi la musica al brand, al mood e al messaggio che volete far passare. Insomma, siate coraggiosi e inseguite una vostra colonna sonora memorabile.

Se questo è il vostro obiettivo, un’opzione molto sensata può essere quella di far realizzare una composizione originale, appositamente per il brand o per la specifica occasione. Sebbene una composizione originale abbia, per ovvie ragioni, costi superiori ad una selezione musicale, ricordatevi che avere una vostra soundtrack di proprietà, o in licenza esclusiva, può tornare molto utile. Potreste ad esempio usare il brano come soundtrack anche per video, post social, spot ed altre occasioni comunicative, in modo da rendere la campagna ancora più riconoscibile e coerente.

Esiste una strada migliore? No, ma ne esiste sempre una più giusta in base ai vostri obiettivi.

Oggi in un evento non potete fare scena muta. Dovete farvi sentire.

Perché il suono è un elemento di grande riconoscibilità ed immediatezza ed ha un ruolo fondamentale nello stimolare emozioni e costruire percezioni e ricordi positivi… o negativi. Sta a voi prendere consapevolezza del mezzo sonoro, uno strumento a vostra disposizione che non può essere ignorato o preso sotto gamba. Cercate specialisti validi con cui stabilire un rapporto di fiducia, con cui costruire le vostre prossime audio strategies e soprattutto con cui far scattare, su ogni progetto, quella famosa scintilla.


Sito: Evoke The Spectrum 
IG: @evokethespectrum