Palazzo Cipolla a Roma si prepara ad ospitare una delle più particolari mostre di arte contemporanea mai realizzate in Italia. Dal 17 marzo al 17 luglio sarà visitabile la “London Calling: British Contemporary Art Now. From David Hockney to Idris Khan”: una selezione di 30 opere di 13 grandi artisti britannici di diverse generazioni tutti legati a Londra per nascita o formazione.
Nomi che hanno contribuito a collocare Londra fra le avanguardie artistiche, così come era avvenuto per la Firenze nel Rinascimento, la Parigi dell’Impressionismo o la New York della seconda metà del XX secolo. In tutti i casi si tratta di artisti alla ricerca di nuovi orizzonti creativi, che hanno contribuito a fare di Londra, a cavallo tra il XX e il XXI secolo, una delle capitali indiscusse dell’arte contemporanea.
La mostra comprende varie forme espressive come pittura, scultura, disegno, ceramica, fotografia, video ed abbraccia tantissimi temi quali la vita quotidiana, il confino, l’esplorazione dell’essere umano, il paesaggio, la politica, la religione, la storia dell’arte, la letteratura, la musica, il genere, la violenza o il rapporto tra la vita e la morte. Il percorso espositivo propone uno spaccato dell’arte londinese attraverso una serie di opere iconiche selezionate con la collaborazione degli artisti stessi, partendo dal più anziano, David Hockney, per arrivare al più giovane, Idris Khan.
Tredici artisti appartenenti a diverse generazioni, ma che hanno tutti respirato il fermento creativo della capitale britannica dai ‘Sixties’ in avanti e a Londra si sono formati artisticamente negli ultimi decenni.
Londra è una città unica nel suo genere, nella quale per avere successo un artista deve essere il migliore nel suo campo: un’eccellenza che ha un impatto diretto sulla città elevandone gli standard, così da garantire che sia solo l’arte migliore a entrare nelle sue gallerie.
L’arte, oggi come ieri, può davvero essere uno tra gli strumenti che riescono in qualche modo a lenire le sofferenze di una guerra o di una pandemia, le differenze di classe, di ambiente, di educazione originaria e di etnia. È di fatto uno strumento che permette all’essere umano di ritrovare se stesso, i sentimenti interiori, ma soprattutto di rappacificarsi nel mondo.
La mostra è promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, ed è realizzata da Poema con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia.