Abbiamo visitato “Useless Bodies?”, la mostra che esplora la condizione del corpo nell’era post-industriale, epoca in cui la nostra presenza fisica sembra avere perso la sua centralità tanto da risultare ormai superflua. Inaugurata il 31 marzo, potrete visitarla fino al 22 agosto.
L’esposizione affronta il tema del mutamento ed il suo impatto su ogni aspetto della nostra vita: dalle condizioni di lavoro alla salute fino alle relazioni interpersonali e al modo in cui registriamo le informazioni. Il progetto riflette anche le modalità con cui gli individui si adattano fisicamente a un mondo sempre più dominato da un immaginario bidimensionale, in particolare in riferimento all’attuale pandemia.
La percezione del corpo è un tema centrale per Elmgreen & Dragset e attraversa molti aspetti della loro pratica scultorea e performativa. Nel corso della loro carriera, gli artisti hanno infatti affrontato questioni centrali come la crescita, l’intimità, l’identità, i diversi modi di vivere e di percorrere la dimensione pubblica.
I nostri corpi non sono più i soggetti attivi delle nostre esistenze. Diversamente da quanto accadeva nell’era industriale, oggi non generano più valore all’interno degli avanzati meccanismi produttivi tipici della società contemporanea. Si potrebbe addirittura affermare che le nostre identità fisiche siano diventate più un ostacolo che un vantaggio. Nel 19° secolo il corpo produceva i beni di consumo, mentre nel secolo successivo ha assunto prevalentemente il ruolo di consumatore. Nel primo ventennio del 21° secolo il corpo detiene lo status di prodotto i cui dati vengono raccolti e venduti dalle Big Tech. In un’epoca in cui la mercificazione dei dati personali da parte delle aziende tecnologiche è di dominio pubblico – seppur inutilmente – e l’influenza di queste organizzazioni su ogni aspetto della nostra vita è sempre più dilagante, ci fa un po’ paura pensare al ruolo futuro dei nostri corpi.
Le parole di Elmgreen & Dragset
La mostra è strutturata nei quattro spazi espositivi e il cortile della sede milanese, per un totale di oltre 3.000 m2. Seguendo il percorso espositivo che dai due piani del Podium si sviluppa nella galleria Nord e nella Cisterna, si incontrano una sequenza di installazioni immersive. Fondazione Prada si trasforma in una pluralità di universi identificati da atmosfere, estetiche e temi specifici.
Al piano terra del Podium, sculture classiche e neoclassiche sono associate a opere di Elmgreen & Dragset per formare una costellazione di lavori provenienti da epoche diverse. In questa sezione gli artisti hanno sviluppato un complesso sistema di rimandi che dà vita a un dialogo tra antico e contemporaneo.
Il secondo piano del Podium è invece convertito in un ampio ufficio abbandonato, un’immagine legata al mutamento del ruolo del corpo nel contesto professionale.
Nella galleria Nord, ci si immerge nella visione futuristica di un ambiente domestico: sembra di essere in uno spazio che è un mix tra un bunker, un’astronave e un laboratorio. L’aspetto neutro e disumanizzato di questo spazio, sottolineato da oggetti dallo stile rigoroso, ci fa riflettere sull’esistenza all’interno delle nostre abitazioni, soprattutto in un momento caratterizzato da una tecnologia sempre più pervasiva. Come un detective o un ospite inatteso, si è liberi di esplorare lo spazio, raccogliere indizi e immaginare storie in un ambiente alienante simile a un film di fantascienza in cui l’unica presenza in movimento è quella di un cane robot.
Nella Cisterna Elmgreen & Dragset esplorano come le industrie del benessere, del tempo libero e della salute ci spingano a uniformarci a nuovi ideali fisici. I tre spazi della Cisterna diventano ambienti simili a spa desolate con una piscina e uno spogliatoio ormai in disuso.
Le opere della mostra si configurano come sottili alterazioni di oggetti di uso quotidiano che diventano inutilizzabili per i loro scopi usuali. Spingono il visitatore a ripensare l’ordinario ed enfatizzano il modo in cui ognuno di noi mette in discussione i meccanismi di sorveglianza tipici degli spazi pubblici.
Fondazione Prada
Largo Isarco, 2 - 20139 MILANO
Acquisto biglietti: ticketing.fondazioneprada.org/ticketing
Orari
dalle 10 alle 19