Dietro le quinte di SET DESIGN MAGAZINE: l’intervista a Riccardo Pieri, Founder e Direttore Creativo

Fondata nel 2020, Set Design Magazine è la prima rivista dedicata esclusivamente al design dei set per eventi, dando visibilità a una forma di design spesso trascurata. Tutti noi che lavoriamo nel settore la conosciamo: sicuramente ci siamo imbattuti in un suo post o abbiamo cercato ispirazione tra le sue pubblicazioni. Il team ha mantenuto inizialmente l’anonimato per garantire libertà e imparzialità, ma oggi scopriamo chi c’è dietro questo progetto innovativo.

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Riccardo Pieri, il fondatore della rivista, che ci racconta la sua visione, l’evoluzione del magazine e il ruolo fondamentale del set design nel mondo dello spettacolo.


Ciao Riccardo, partiamo dall’inizio. Come è nato il progetto Set Design Magazine?

Ciao a tutti.
Il progetto nasce del 2020 da una mia esigenza. Mi occupo di scenografie per eventi, di set design appunto. Il mio lavoro si concentra principalmente nel dare una forma a un concept, a un’idea creativa. 
Se nel mondo dell’architettura è facile perdersi tra libri, riviste e social dedicati al design di interni o prodotti, lo stesso non si può dire per il design dei set. Nasce così nel 2020 Set Design Magazine, per cercare di colmare un vuoto che c’era nel nostro settore.

Abbiamo dato visibilità ad un design che c’è sempre stato ma ai più era sconosciuto. I miei amici non addetti ai lavori non sapevano nemmeno esistesse. Abbiamo iniziato pubblicando solo foto e crediti, oggi invece chiediamo agli autori di raccontarci la loro idea creativa (come nasce, che materiali e tecnologie hanno usato) e se vogliono, anche dei disegni tecnici del loro progetto. 

In questi 4 anni l’evoluzione è stata esponenziale. La pagina social cresce costantemente, oggi conta oltre 32 mila follower e più di 100 mila account raggiunti ogni mese con post diventati virali che hanno raggiunto più di 300 mila visualizzazioni, per dare più spazio al racconto abbiamo creato anche il sito web: www.setdesignmagazine.com.


Come trovate i progetti da presentare sulla vostra pagina?

All’inizio eravamo noi a cercare informazioni, a fare scouting. Oggi invece, il flusso più grande ci arriva dai messaggi diretti di richieste di pubblicazione. Ci arrivano richieste veramente di ogni tipo, ma pubblichiamo solo progetti dal design distintivo. 


In base alle vostre analisi, quali sono i tipi di allestimenti che generano maggiore interesse e interazione?

Forse i nostri perché i lettori sono un po’ vittima dei miei gusti personali, ma il minimalismo d’impatto è la cosa che piace di più in questo momento.


Qual è la sfida più grande che avete affrontato nella gestione di Set Design, considerando anche la vostra crescita costante?

La sfida più grande è capire il pubblico, riuscire ad essere attrattivi senza seguire troppo le mode. L’ideale sarebbe anticiparle e qualche volta ci siamo riusciti. 


Qual è stato il primo progetto presentato e perché lo avete scelto?

Quando sono passato dall’architettura al set design nel 2016, cercavo, come da prassi nel nostro lavoro, delle reference, fin quando mi sono imbattuto in “Samsung – Opening Keynote IFA 2014” di Gregory Le Chaix. Una scenografia bellissima, per me davvero ispirante! Meritava senza dubbio il primo post.


Quanti contenuti pubblicate mensilmente? 

Abbiamo scelto di anteporre alla quantità frenetica dei social la qualità. Scegliamo con cura i progetti da pubblicare e cerchiamo di dare ai nostri lettori dei contenuti interessanti. Facciamo un massimo di due pubblicazioni a settimana, vogliamo che la pubblicazione di un articolo diventi un appuntamento che si aspetta, se ne fruisca, e rimanga la curiosità per la settimana successiva.


Siete rimasti nell’anonimato per tutto questo tempo. Come mai questa scelta?

L’anonimato ci ha dato libertà perché tutti noi lavoriamo in questo settore. In realtà nessuno del team ha mai pubblicato un progetto personale. Mi è capitato, ed è stato molto divertente, che agenzie clienti o direttori creativi mi ponessero tutti entusiasti all’attenzione, progetti presi dalla nostra pagina IG.


Chi c’è oltre a te, dietro a Set Design Magazine. 

Ci sono stati diversi collaboratori ma il team è formato da me, Alberto Lazzara, Michele Mazzù, Victor Poneleit, Andrea Rossini. Un valido contributo è stato dato anche da Irene Goi e Chiara Opallo.


Avete ricevuto proposte commerciali o richieste di partnership da parte di brand o eventi di alto profilo, vista la crescita della vostra pagina?

Riceviamo inviti ad eventi, richieste di partnership o sponsorizzazioni di tutti i tipi.  Per farvi un esempio, siamo stati contattati dagli organizzatori del festival “Design for Planet” per aiutarli a fare promozione e lo abbiamo fatto con grande entusiasmo. Richieste di partnership per il momento sono sempre state declinate, per lo stesso motivo dell’iniziale anonimato ovvero a favore della libertà. Per il futuro ci penseremo, potrebbe diventare per noi un’opportunità di crescita. 


Progetti per il futuro?

Vogliamo diventare sempre più grandi non solo nei numeri ma anche nella pluralità dell’offerta proposta. Abbiamo tante idee interessanti che spero potremmo presto condividere.


Credits

SET DESIGN MAGAZINE
IG: @setdesign_magazine
Sito web: www.setdesignmagazine.com