Un caffè con… Valentina Monopoli – Creative Director

Abbiamo intervistato e bevuto un caffè con Valentina Monopoli, Direttore Creativo di Black MongooseUna realtà creativa e di comunicazione che ha ben chiari gli obiettivi di posizionamento tra le agenzie di settore: vuole essere un punto di riferimento per i suoi clienti nelle soluzioni innovative di rafforzamento del brand e della customer relation utilizzando il proprio know how decennale nella live communication. 

Black Mongoose nasce dalla volontà di Valentina: “L’agenzia ha uno scopo ben preciso: creare strategie di brand di forte impatto, concretizzandole, rendendole efficaci per i clienti e per il loro target. Da questo concetto nasce la nostra mission: We create impactful brand stories and, above all, make these stories happen.”

Ecco le sue 5 domande!


“I manoscritti non bruciano”
dal romanzo “Il Maestro e Margherita” di Michail Bulgakov.
Il libro è stato censurato dal KGB, infatti anch’esso nella sua prima versione è stato bruciato. La citazione a sottolineare che possono bruciare i libri e i manoscritti ma le idee e la creatività non bruceranno mai. 

Valentina Monopoli

1 –  Chi è Valentina sull’evento? e quando invece l’evento finisce?

Prendo in prestitito un vocabolo attuale dell’industria dell’enterteinment: mi piace sentirmi come una showrunner.

Scott Collins, del Los Angeles Times descrive gli showrunner come  un ibrido di artisti visionari e operational manager duri come la roccia. Non sono solo sceneggiatori; non sono solo produttori. Sviluppano la trama, scrivono copioni, assegnano le parti agli attori, si occupano del budget e gestiscono la comunicazione tra cliente e audience.

È uno dei lavori più insoliti ed impegnativi, che impiegano ambedue gli emisferi cerebrali, nel mondo dell’intrattenimento.


2 – Hai conseguito un percorso formativo nel mondo cinematografico. Quello che hai studiato, come ti è servito nel mondo degli eventi? 

Il cinema è una mia passione sin da ragazzina, la trovo un’arte corale e democratica, un po’ come sono gli eventi, che non possono prescindere dal pubblico che li vive e che sono efficaci se la sinergia tra professionisti è al massimo. Il cinema è un sistema complesso di valori che mi affascina: raccontare una storia in modo avvincente e creativo attraverso le immagini, la fotografia, la scenografia, il montaggio, i dialoghi con l’obiettivo di entrare in comunicazione con il pubblico. E’ un equilibrio delicato. 

E negli eventi succede lo stesso, in più c’è la variabile del tempo. 


3 –  Molte volte i tuoi competitor in gara sono grandi agenzie ma spesso alla fine vinci tu. Quali caratteristiche deve avere un team che ha la forza di una “mangusta”?

Il fatto poi di essere un’agenzia giovane (il giusto) e snella ci permette di realizzare progetti innovativi e di essere allo stesso tempo agile. Pochi essenziali principi per essere un team vincente: 

Primo: il mio team deve essere onnivoro ma di sapere. Non si pretende una cultura enciclopedica ma sicuramente chi lavora con me deve spaziare dal design alla storia, dall’arte alla letteratura. 

In secondo luogo: coerenze e sincerità se l’idea o la soluzione sul tavolo non convince in primo luogo voi, non potete pretendere che sia efficace sugli altri. 

Terzo: non siate pigri, se siete arrivati ad un’idea o soluzione, spingetevi oltre, le migliori idee, strategie e soluzioni sono sempre oltre la siepe. 


4 – Ti chiediamo un consiglio da dare a un giovane che sta iniziando il suo percorso lavorativo. È più importante il talento in un solo campo o l’essere multitasking? E perché?

Specializzarsi in un solo campo è piuttosto rischioso di questi tempi: sicuramente bisogna partire da una passione, cercare il canale giusto per portarla avanti ma poi non fossilizzarsi troppo nel proprio ruolo.

È importante avere delle skills ben definitive ma non precludersi dal poter aiutare un collega e imparare qualcosa di nuovo, soprattutto nel nostro settore. Per fare un esempio per me è impensabile che un creativo non sappia leggere un budget o un project manager non abbia l’occhio estetico per capire se una presentazione funziona oppure no.

La curiosità è un istinto fondamentale, perché curiosità e conoscenza vanno di pari passo.


5 – Se avessi un super potere, quale sarebbe e come lo utilizzeresti sul tuo lavoro?

mmm se ascoltassi la bambina che c’è in me, sicuramente volare, cosa che faccio ancora nei miei sogni ancora divertenti.
Da adulta rispondo invece più cinica: il dono della persuasione…


Credits 
Intervistatore: Sara Fuoco 
Instagram: @sarafuoco 

Intervistato: Valentina Monopoli
Instagram: @blackmongoose
LinkedIn: Valentina Monopoli

Illustrazione di: Carlotta Egidi 
Instagram: @carlottaegidi89