Il caffè di oggi lo beviamo insieme a Samantha, event manager torinese.
Inizia la sua carriera nel mondo dei grandi eventi come assistente di produzione per gli MTV Days di Torino nel 2010 e parallelamente è manager dei Motel Connection e dj. Inizia poi un percorso di collaborazione come project manager, fundraiser e producer con importanti agenzie come Filmmaster Events, Feelrouge, Piano B, AWE Sports, Alessandro Rosso Group, Bellissimo e Punk For Business, etc…
Ha organizzato il Torino Jazz Fringe Festival per cinque anni, fin dalla sua nascita e nel 2014 segue per Filmmaster Events, come project manager, tutti gli eventi di avvicinamento a Expo Milano.
Nel Gennaio 2017 insieme ai soci Mario Corte e Stefano Frea fonda Pirates Of Production srl, società di produzione eventi.
Dal 2020 partecipa attivamente a diverse iniziative importanti a supporto del settore degli eventi come Bauli in Piazza e segue attualmente il coordinamento di Scena Unita.
È mamma di 3 bimbi ed ama viaggiare con lo zaino in spalla in giro per il mondo con la sua famiglia.
Preparate un buon caffè, magari freddo o shakerato e buona lettura!
1 – Quando e come inizia la tua carriera negli eventi?
Il primo approccio al mondo degli eventi in realtà l’ho avuto lavorando come hostess da giovanissima, credo appena diciottenne. Mi sono laureata presso l’Università degli Studi di Torino Lettere e Filosofia, in Scienze dei Beni Culturali ma, già in quegli anni, cercavo di guadagnarmi un po’ di indipendenza economica facendo la hostess per diverse agenzie e, vista la mia predisposizione all’organizzazione, mi “arruolavano” spesso per seguire la segreteria organizzativa e la fase di pre-produzione degli eventi.
Una volta laureata, lo racconto sempre sorridendo, non ho neppure ritirato il papiro di laurea, perché mi trovavo già attivamente impegnata nell’organizzazione degli eventi. Ho iniziato dalla mia città, organizzando eventi pubblici e festival. Vista la mia passione per la musica ho sempre dato precedenza e prediletto l’organizzazione di eventi culturali e musicali; negli anni ho poi avuto la fortuna di incontrare MTV e lavorare a tutte le edizioni degli MTV Days e Digital Days di Torino e da questa esperienza è nata la mia connessione con Milano.
Grazie ad alcuni importanti professionisti conosciuti proprio tra il team di produzione di MTV sono stata poi chiamata a lavorare per diverse importanti agenzie di Milano, città che mi ha accolto professionalmente e che amo.
2 – Sei innamorata del tuo lavoro, tanto che nel periodo del lockdown ti sei dedicata a diverse iniziative a sostegno del settore. Ti va di raccontarcele?
Sono dell’idea che per la nostra categoria, duramente colpita, le strade percorribili durante il lockdown fossero 2:
1) Fermarsi attendendo che le cose tornassero come un tempo
2) Agire e rimboccarsi le maniche cercando soluzioni
Ho scelto la seconda.
Dopo un primo momento di confusione e smarrimento, anche se le condizioni purtroppo non lo permettevano, non mi sono persa d’animo ed ho cercato soluzioni alternative per portare avanti nuovi progetti .
Sul finire del primo lockdown ho ricevuto una chiamata da Samuel Romano, caro e vecchio amico che, insieme a Gipo di Napoli dei Bandakadabra, mi ha proposto di costruire un evento live il primo giorno possibile di ripartenza degli eventi in presenza. Questo per dare un segnale concreto di possibile ripartenza nel rispetto di tutte le norme imposte. Grazie ai miei soci di Pirates of Production e ad Edy Campo di Opossum, abbiamo costruito un primo live cercando di reperire informazioni dai vari protocolli Covid. Da qui la vera voglia di ripartire, di crederci, ma soprattutto di sostenere una categoria che durante il primo momento di emergenza era stata totalmente dimenticata e non supportata.
E’ stato giusto fermarsi, perchè le condizioni assolutamente non permettevano la possibilità di creare assembramenti, ma, allo stesso modo, ritengo profondamente ingiusta la quasi totale assenza di adeguati sostegni economici per la nostra categoria.
Dopo qualche settimana da questo evento ho ricevuto la chiamata da mio collega e amico Direttore di Produzione Maurizio Cappellini che mi ha chiesto di salire a bordo di Bauli in Piazza. Non ho esitato e, con il mio proverbiale entusiasmo, mi sono impegnata in quella che sembrava davvero essere la prima manifestazione di grande eco dedicata al settore dello spettacolo e degli eventi.
La manifestazione del 10 ottobre 2020 in Piazza Duomo ha finalmente portato all’attenzione dei media un dato importante mostrando un’industria fatta di migliaia di lavoratori dello spettacolo che necessitavano riconoscimento e supporto concreto. Un’esperienza indimenticabile e unica ed una realtà che sta continuando a lavorare grazie all’impegno dell’Associazione BIP-WMEI.
Nei mesi successivi ho ricevuto la proposta di seguire il coordinamento generale di Scena Unita, progetto nato da un’idea di Fedez che, insieme a più di 150 artisti e a 113 aziende, ha dato vita ad un fondo di solidarietà che in soli 8 mesi (era il 13 novembre 2020 quando abbiamo fatto la conferenza stampa di lancio) ha realizzato 2 obiettivi fondamentali: da un lato realizzare una grande operazione di welfare di prossimità nei confronti dei lavoratori più fragili dell’indotto della musica e dello spettacolo e, dall’altro, sostenere la ripartenza del settore.
Scena Unita è un’iniziativa partita dagli artisti che hanno contribuito direttamente alla creazione di un fondo con risorse proprie per dare voce e speranza al mondo dello spettacolo messo a tacere dalla pandemia. In pochi mesi sono stati raccolti 4.780.000€. Importantissimo raccogliere fondi ma altrettanto importante è stata la velocità con cui sono stati erogati i contribuiti e la qualità del lavoro svolto. A occuparsi della gestione del fondo il Cesvi, Fondazione con grande esperienza nella gestione di progetti in contesti complessi sia all’estero che in Italia e altre due realtà: La Musica Che Gira e Music Innovation Hub.
Insieme a loro 23 professionisti ed esperti del settore riunitisi in 2 comitati tecnici scientifici che hanno coadiuvato i lavori. Sono stati erogati: 1.601.000€ a favore di 1601 lavoratori e delle maestranze. 251.000 euro a sostegno delle imprese individuali dello spettacolo e la restante parte del fondo è stata riservata ad un bando progetti per la ripartenza (oltre 1200 progetti presentati e 106 finanziati).
Un aiuto fondamentale ed estremamente puntuale in questo momento in cui le attività sembrano poter ripartire.
Il mio impegno con Scena Unita attualmente continua e continuerà parallelamente al mio lavoro di event manager almeno sino al termine del periodo di monitoraggio dei progetti finanziati dall’ultimo bando.
3 – Collabori come project manager con molte agenzie di eventi importanti. È complesso cambiare, adattarsi allo stile e alle modalità di ognuna, ogni volta?
Non particolarmente, a dire il vero…
Negli anni ho avuto la fortuna di lavorare per la maggior parte delle agenzie italiane. Esistono procedure e modalità differenti, ma questo, per me, è motivo di continuo stimolo per migliorare e apprendere nuove procedure.
4 – Sei mamma di 3 bambini, ami viaggiare per il mondo con la tua famiglia e sei freelance. Ricordi Sarah Jessica Parker nel film: “Ma come fa a far tutto?”. E tu? come fai a far tutto?
Ti sei dimenticata di dire che vivo tra i boschi nella prima cintura torinese e perlopiù lavoro a Milano!
A parte gli scherzi, bella domanda… di base sono un’entusiasta e questo entusiasmo e voglia di vivere mi ha sempre sostenuta, in più ho anche la grandissima fortuna di essere aiutata con i miei bimbi, dalla famiglia e dai nonni. Quest’ultimo anno è stato davvero complesso perchè mi sono trovata a lavorare con i miei piccoli a casa, ho capito l’importanza dello scindere lavoro e famiglia, cosa non sempre scontata. Paradossalmente credo che sia davvero molto più semplice lavorare fuori casa per poi tornare e cercare di dedicare tempo di qualità.
5 – Se avessi un super potere, quale sarebbe e come lo utilizzeresti sul tuo lavoro?
Vorrei semplicemente che le giornate durassero di più, questo per poter chiudere tutto il lavoro in sospeso e potermi dedicare ai miei bimbi come meriterebbero!
A parte questo vorrei portare avanti parallelamente al lavoro delle attività nel sociale e… perchè no, dedicarmi anche un po’ più a me, praticare yoga con dedizione e costanza, aggiungere qualche ora in più al mio corso per imparare a suonare la batteria, dedicare più tempo alle persone care… insomma, se avessi un super potere credo che non lo utilizzerei sul lavoro ma per prolungare il tempo e poter fare tutto ciò che nella mia vita privata non riesco a fare.
Credits Intervistatore: Sara Fuoco Instagram: @sarafuoco Intervistato: Samantha Garofalo Instagram: @sam.samantha.garofalo LinkedIn: Samantha Garofalo Facebook: Samantha Garofalo Sito web: www.piratesofproduction.com Illustrazione di: Carlotta Egidi Instagram: @carlottaegidi89