Un caffè con… Francesca Acquati – Project Manager

Francesca lavora da 10 anni in industrie creative e culturali, come project manager, progettista e business developer.

Lavora a BASE Milano come project manager e contribuisce alla costruzione del palinsesto del centro culturale milanese. Ama il cinema, con una passione per i cortometraggi, collabora con Milano Film Festival e Max3Min e scrive di cinema e serieTV su Billboard.

Buon caffè del martedì!


“There are more things in heaven and earth, Horatio, than are dreamt of in your philosophy.”

“Vi sono in cielo e in terra, Orazio, molte più cose di quante ne sogna la tua filosofia.”

W. Shakespeare, Amleto

1 – Come nasce la tua passione per gli eventi? Era un sogno da sempre o nacque un pò per caso?

Dire esattamente quando è nata la mia passione per gli eventi è difficile. Sicuramente il mio carattere e la voglia di stare sempre a contatto con le persone mi hanno fatto capire che era il settore giusto.
Non è un sogno da sempre ma è un qualcosa che si è evoluto piano piano.


2 – Tutti abbiamo un evento che portiamo nel cuore. Raccontaci il tuo.

L’evento che porto nel cuore è il Torino Film Festival di un pò di anni fa. È stato il mio primo festival del cinema.
Era la prima volta che andavo ad un festival ed ho amato tutta la ritualità che sta dietro ad un evento di questo genere. Ricordo tutto, dalla A alla Z, dal ritirare il biglietto al mattino, al badge per l’accesso alle proiezioni per vedere un film dietro l’altro fino a sera.
Ancora oggi amo i festival e vedere proiezioni, mi fanno stare bene e mi aiutano a riequilibrare la mia vita.


3 – Sei appassionata da sempre di cinema. Questa passione, quanto e come ti è servita nel tuo lavoro?

Il cinema è da sempre una mia passione, quasi ossessiva compulsiva direi.
Risale ai tempi di “Tesoro mi si sono stretti i ragazzi” e dei palinsesti TV di canale 5 degli anni ’90. Pensa che avevo una collezione di VHS che registravo da sola, ero espertissima ed attenta a stoppare nel momento preciso in cui partiva la pubblicità! Scrivevo le etichette in bella calligrafia e conservavo le mie cassette una dietro l’altra nella mia privatissima videoteca.

Questo l’ho portato poi nel mio lavoro, l’amore per quello che mi appassiona e il prendermene cura mi ha fatto capire che non potrei mai lavorare dove non c’è dedizione. È così che ho capito di cosa mi volevo occupare per 8, 10 o 12 ore al giorno.


4 – Da pochi mesi sei diventata mamma. Quanto pensi possa stravolgere la tua vita lavorativa l’arrivo del tuo bambino?

Sì, sono certa che la stravolgerà come ha già stravolto la mia vita.
Diventare genitore mi ha portato a un cambiamento definitivo. Ti rendi conto che è la prima volta che fai una cosa dalla quale non si può più tornare indietro e della quale sarai sempre legata e innamorata.

Inizierà sicuramente una nuova fase.
Cambieranno le modalità e forse sarà anche un bene, facendo riferimento alla risposta prima, non ci saranno probabilmente più quelle giornate infinite di dodici ore ma verrà ottimizzato il tempo e la concentrazione per fare le cose più importanti.
Cambierà il mio metodo di lavoro, le ore che non potrò più dedicare, sicuramente le recupererò facendo altre mansioni più di progettazione e ricerca.


5 – Se avessi un super potere, quale sarebbe e come lo utilizzeresti sul tuo lavoro?

Mi piacerebbe tantissimo viaggiare nel tempo, vorrei anche poterlo fermare e controllare.
Un pò come il freezing… tutto si ferma e tu puoi andare avanti a fare tutte quelle cose che non riesci mai a fare.

Anche viaggiare nel tempo non sarebbe male… tornare indietro per vivere tutto quello che non sono riuscita a vedere, da Woodstock, a una giornata nella Roma antica o in Egitto, per vedere chi ha costruito davvero le piramidi!


Credits    
Intervistatore: Sara Fuoco    
Instagram: @sarafuoco    

Intervistati: Francesca Acquati
Instagram: @lafra_acquati

Illustrazione di: Carlotta Egidi   
Instagram: @carlottaegidi89