Un caffè con… Flavia Che – Home Stylist e Art Director

Flavia Checcacci nasce come Architetto al politecnico di Milano, successivamente si specializza in architettura del paesaggio a Firenze. Da lì la sua vita si é suddivisa tra Spagna e Italia, collaborando per celebri studi sia italiani che esteri, che la porteranno a vincere diversi concorsi internazionali. Lavorando per un’azienda di Barcellona di produzione di decorazioni per la casa sì é specializzata in progetti istantanei. 
Oggi, nella sua attività, ha sviluppato il ramo del design come freelance, è Home Stylist e Art Director. Seleziona i dettagli, la sua parola d’ordine è estetica e funzionalità. 
Arreda location e set per riprese fotografiche e video.

Buona pausa caffè e buona lettura!


Ogni progetto, ha il suo personale percorso, basta saperlo ascoltare.

Flavia Checcacci

1 – Come sei arrivata a lavorare come designer nel mondo dell’home styling e della direzione artistica? Raccontaci come tutto è iniziato.

In realtà penso che la mia professione ed io ci siamo scelte a vicenda, la fantasia e la creatività sono sempre state una mia caratteristica, rafforzate dal mio background universitario da architetto che mi ha sicuramente dato le basi per incanalarmi nel settore, ma la specializzazione è avvenuta naturalmente.

É stato un flusso di avvenimenti che mi hanno portata alla creazione di progetti più immediati e di impatto istantaneo. Negli ultimi anni ho lavorato per un’azienda spagnola di importazione e produzione di oggetti di design e ciò mi ha sicuramente riempito la valigia di esperienza specifica. L’home styling e la direzione artistica sui set possono sembrare due territori diversi ma non è così. Il risultato finale è quello di trasmettere suggestioni nel cliente che vive lo spazio”vestito”, tanto in un appartamento quanto all’interno del set. 

Si lavora con le emozioni immediate, spontanee che si vogliono andare a ricreare in chi vive lo spazio in quel determinato momento. Io le chiamo “Frame”, ho la responsabilità di creare “LE CORNICI” che condizionano tutti i ricordi che nasceranno lì dentro, trascinandoli negli anni a venire e voglio che quei ricordi siano bellissimi. 


2 – Quando devi allestire un set o una location, qual’è l’iter che segui per entrare a pieno nel progetto e capire quale strada creativa seguire? 

Alla base di ogni mio progetto c’è lo studio della personalità del cliente.
Ciò che andrò a valorizzare io con la mia creatività, sono emozioni e desideri di chi fa fatica ed esternarli. 
Il concept è l’elemento principale attraverso il quale esprimo l’idea di progetto, che andrà visionata e successivamente rivista e concretizzata, prima attraverso il mood board, in seguito in fase pratica. 
Il lato estetico è importante tanto quanto l’experience, immedesimandomi nel fruitore utilizzo tecniche percettive, scegliendo texture, materiali, decorazioni, sfruttando la luce, la scelta dei colori e molto altro. Come art director creo frammenti di momenti all’interno di quelle “cornici” rendendo il quadro vivo.

Mi avvalgo della collaborazione di team di professionisti che rendono concreta la mia fantasia con il loro lavoro. Penso che lavorare in team sia tanto meraviglioso quanto stimolante, benché mi trovi ad essere “l’orologiaio”, mi rendo ogni volta conto di quanto gli ingranaggi siano essenziali per il corretto funzionamento dell’orologio stesso. 


3 – Da cosa prendi ispirazione per il tuo lavoro?

La mia curiosità mi regala continui input, quotidianamente mi lascio ispirare da ciò che mi circonda. 
Sono osservatrice silenziosa di dettagli, dal più piccolo al più grande, riempiono la mia mente di suggestioni che andrò a riproporre durante la stesura di un progetto. Ho sempre amato viaggiare arricchendomi così di tradizioni e culture differenti che condizionano e arricchiscono ciò che creo. 

In generale penso che la natura e il passeggio siano dei grandi insegnanti di vita, quindi, quando è possibile, metto in pratica queste lezioni, sia sul lato pratico, sia in su quello emozionale che nasce anche attraverso semplici dettagli celati da evidenziare. L’obbiettivo che ho nella creazione di un set è far sì che si emozioni tanto chi fa parte del set stesso, quanto chi osserverà il risultato finale. 


4 – Viaggi spesso per lavoro, incontri molte persone nuove e lavori a progetti sempre diversi. Quali consigli vuoi dare a tutti i giovanissimi che vorrebbero intraprendere il tuo stesso percorso? Quali sono i passi fondamentali da fare?

Forse sono loro che dovrebbero dare qualche consiglio a me ricordandomi che il bambino o giovane che c’è dentro di noi non deve mai essere dimenticato. Scherzi a parte, questo è proprio il mio consiglio, non dimenticare quella leggerezza e spensieratezza che appartiene a un giovane alle prime armi. Non smettere mai di essere curiosi, altrimenti la noia prende il sopravvento e la nostra energia nella ricerca si spegne.

Sicuramente viaggiare e girare il mondo, potrebbe essere scontato ma sopratutto in questo periodo ho notato quanto la mentalità sia cambiata, quanto soprattutto i giovani tendono a rimanere “al sicuro dentro al nido” e invece penso sia fondamento non smettere di osare. 


5 – Se avessi un super potere, quale sarebbe e come lo utilizzeresti sul tuo lavoro?

La memoria infinita…
Sono un’eterna malinconica e sarebbe un sogno potermi ricordare ogni singolo dettaglio di ciò che ho vissuto per poterlo utilizzare come ispirazione presente e futura.
Oggi scatto foto e scrivo testi per aiutarmi ma un semplice click con gli occhi sarebbe l’ideale, anzi due, il secondo col cuore. 


Credits    
Intervistatore: Sara Fuoco    
Instagram: @sarafuoco    

Intervistato: Flavia Checcacci
Instagram: @Flavia_che
LinkedIn: Flavia Checcacci

Illustrazione di: Carlotta Egidi   
Instagram: @carlottaegidi89