Oggi vi portiamo indietro di qualche settimana per raccontarvi due show che si sono svolti in occasione delle finali di Euro 2024 e CONMEBOL Copa America 2024. Lo facciamo insieme a due protagonisti assoluti, Adriano Martella (Head of Creative) e Giulia Accatino (Creative Director).
A curare i due eventi è Filmmaster, l’azienda italiana leader internazionale nella produzione di eventi su larga scala, che ha ideato gli show che hanno infiammato gli stadi dei due grandi eventi sportivi dell’estate 2024: la finale di UEFA Euro 2024 e quella di CONMEBOL Copa America 2024. La finale di UEFA Euro 2024, tenutasi il 14 luglio all’Olympiastadion di Berlino, è stata un tripudio di inclusività e spettacolarità, mentre la finale di CONMEBOL Copa America 2024, svoltasi il 14 luglio all’Hard Rock Stadium di Miami, ha visto una memorabile performance di Shakira in uno show che è già entrato nella storia.
La finale di UEFA Euro 2024 ha ospitato uno spettacolo di chiusura all’insegna dell’inclusività, con una dinamica fusione di performance, coreografie, musica, effetti speciali e contenuti multimediali. Al centro della scena, il potente messaggio di “The Ultimate Handshake”, un simbolico gesto di fair play e inclusione, è stato rappresentato in modo spettacolare grazie alla partecipazione del pubblico e alle performance di artisti di fama mondiale come Meduza, Ryan Tedder dei OneRepublic e Leony.
D’altra parte, la finale di CONMEBOL Copa America 2024 ha fatto storia con il primo halftime show nel mondo del calcio. Durante l’intervallo della partita, Shakira ha incantato il pubblico con una performance mozzafiato, supportata da effetti di realtà aumentata e coreografie spettacolari, creando un’esperienza unica per milioni di spettatori.
Abbiamo avuto l’opportunità di approfondire questi eventi parlando direttamente con i protagonisti che hanno lavorato alla loro realizzazione. Abbiamo intervistato i direttori creativi e i team di Filmmaster, che ci hanno svelato i retroscena di queste produzioni mozzafiato. Dall’organizzazione del primo halftime show nel calcio, durante la finale di Copa America, all’inclusività e spettacolarità dello show di chiusura di UEFA Euro 2024, abbiamo esplorato le sfide, le innovazioni tecnologiche e le emozioni che hanno caratterizzato questi eventi unici. Approfondiamo i due show attraverso le parole di Giulia Accatino e Adriano Martella, che hanno guidato le squadre creative e che hanno reso possibili questi spettacoli indimenticabili.
L’intervista a Giulia Accatino – Direttore creativo
Ciao Giulia, raccontaci quali sono stati i principali ostacoli logistici e organizzativi che avete affrontato nella produzione dello show halftime della CONMEBOL Copa America 2024, considerando la distanza geografica e il coordinamento tra le diverse squadre coinvolte?
Ciao a tutti. Nella prima fase, la gestione della distanza ha richiesto estrema flessibilità nella pianificazione delle giornate lavorative, operando su tre fusi orari diversi con fino a 9 ore di differenza. In più, parallelamente all’halftime show del match finale del 14 luglio con lo stesso team stavamo producendo anche la Cerimonia di Apertura, che si è tenuta ad Atlanta il 20 giugno. Questo ci ha portato a trasferirci negli USA per un mese e mezzo, prima ad Atlanta e poi a Miami, a stretto contatto con il cliente. Questa scelta ha permesso di rafforzare maggiormente la sinergia con il nostro partner locale di produzione e con i partner legati a Shakira, con base tra Miami e Los Angeles. Dal punto di vista creativo, abbiamo invece preferito mantenere la produzione dei contenuti video, inclusa la realtà aumentata e dei costumi in Europa per collaborare con partner di fiducia.
L’integrazione di tecnologie avanzate come la realtà aumentata e gli effetti digitali è stata fondamentale per lo show. Come avete gestito la creazione e il coordinamento di questi elementi visivi con la performance live di Shakira e dei suoi ballerini?
Fin dalla prima fase di creazione, quando ci è stato chiesto di sviluppare un concept preliminare per lo show, abbiamo deciso di integrare la realtà aumentata all’interno della performance. Sapevamo che questo strumento ci avrebbe permesso di amplificare la presenza dell’artista sul campo e trasformare un momento puramente musicale in uno show completo. Una volta approvata la creatività, abbiamo lavorato insieme ai partner di Shakira nella definizione dei contenuti, per renderli il più possibile aderenti alla visual identity del nuovo album. Sul campo, è stata poi fondamentale la collaborazione con il Broadcast Director che ha permesso una fluida integrazione tra il mondo virtuale e il live.
Essendo il primo halftime show nel mondo del calcio, come avete adattato il format e gli elementi creativi, che sono tipici degli halftime show del football americano, per renderli adatti a un contesto calcistico e per il pubblico della CONMEBOL Copa America 2024?
Adattare il format degli halftime show del football americano per un contesto calcistico è stata una sfida che abbiamo affrontato con un approccio creativo e propositivo. Abbiamo mantenuto l’energia e la spettacolarità tipiche degli show americani, integrando elementi scenografici che accompagnassero la performance di Shakira. La scelta di Shakira da parte di CONMEBOL, un’icona globale con un forte legame con la cultura latina, è stata strategica. Rispetto agli halftime show del football americano, avevamo il limite del tempo: la performance non poteva durare più di 7 minuti e 30 secondi (più set up e strike), la metà di un Superbowl. Abbiamo quindi lavorato a una performance con un ritmo molto veloce, costanti variazioni cromatiche e coreografiche, e ambientazioni diverse realizzate con la realtà aumentata. Questo approccio ha garantito che lo show fosse spettacolare sia per il pubblico allo stadio sia per chi lo vedeva in TV.
L’intervista ad Adriano Martella – Head of Creative
Ciao Adriano, raccontaci anche tu quali sono state le principali sfide nella creazione di uno spettacolo inclusivo e visivamente impressionante come la cerimonia di chiusura di UEFA Euro 2024, soprattutto nel gestire artisti di fama mondiale e la partecipazione attiva del pubblico in un grande stadio come l’Olympiastadion di Berlino.
Ciao a tutti!
Le sfide sono state molteplici, e hanno a che fare principalmente con la scala delle operazioni nel tempo a disposizione per metterle in atto. Grandi pezzi di scenografia, numerosi elementi di effettistica, centinaia di persone che si muovevano fuori e dentro il campo in una sequenza di precisione assoluta. Abbiamo lavorato a questo show per quasi due anni, con tanta pianificazione svolta in fase di pre-produzione fatta insieme con tutti gli attori coinvolti. Pianificazione che però non basta mai a determinare l’esito dello show. Solo on-site, infatti, entrano in gioco gli aspetti più squisitamente artistici e il fattore umano gioca una chiave fondamentale. Per fortuna i talent e il loro management si sono mostrati molto aperti, collaborativi ed entusiasti di partecipare attivamente allo show. L’intenzione artistica è stata colta al volo e la loro presenza alle prove ha anche rappresentato un forte volano di entusiasmo per i nostri performer, in larghissima parte volontari, galvanizzati dalla vicinanza di queste star. Una menzione speciale merita anche la nostra collaborazione con Sadeck, un coreografo straordinario che con pochi giorni di prove ha trasformato il nostro cast in una perfetta macchina scenica collettiva. Il pubblico ha percepito dagli spalti tutta questa energia e ha risposto con entusiasmo, facendo la propria parte con uno stunt collettivo di dimensioni epiche.
Con Filmmaster avete curato la cerimonia di chiusura degli Europei per la quarta edizione consecutiva. Come avete innovato e differenziato lo show di UEFA Euro 2024 rispetto alle precedenti edizioni?
Per noi questi eventi rappresentano ogni volta una sfida nuova.
Certamente il bagaglio di conoscenze storiche indispensabili su cui facciamo leva comprende la capacità di minimizzare l’impatto delle cerimonie sulle attività sportive e sulla struttura dello stadio, oltre alla conoscenza dei linguaggi visivi e delle tempistiche efficaci su un palcoscenico particolare come il campo di calcio. Ma qui terminano le somiglianze fra le diverse edizioni e inizia la sfida creativa. Sfida che noi abbiamo affrontato con spirito innovativo, partendo da due priorità artistiche fondamentali: lo stile e il messaggio. Per lo stile, volevamo ridurre al massimo l’effetto di disordine visivo che si genera quasi sempre nelle cerimonie diurne, e per questo motivo abbiamo approcciato la scena come una tavola bianca.
Il bianco è stato l’elemento neutro su cui i colori accesi del brand, le braccia blu dei performer, i pannelli colorati usati durante l’official song dal cast, le fiamme e gli effetti pirotecnici hanno spiccato, in modo elegante e sorprendente. Si è trattato di una scelta fatta nelle primissime fasi di ideazione, in cui ci siamo detti che il bianco di costumi e carpet doveva diventare l’equivalente visivo del buio teatrale. Quanto al messaggio, ci piace pensare che un gesto collettivo possa trasmettere dei valori in modo efficace, e noi abbiamo identificato nella stretta di mano, la “Ultimate Handshake”del nostro concept, il gesto fondamentale che ci ha permesso di parlare con i tifosi di tutto il mondo, dentro e fuori dallo stadio. Il gesto simbolico della stretta di mano che è stato il filrouge di tutto lo show ma che è diventato il fulcro del primo atto, caratterizzato da una coreografia di massa ideata dal grande coreografo Sadeck Waff, con movimenti ispirati alle forme circolari e all’effetto domino, dove i performer diventano il centro assoluto dell’azione. A seguire la performance di Meduza, Ryan Tedder dei OneRepublic e Leony che hanno eseguito l’official song di UEFA Euro 2024, trasformando il palco in una gigantesca console e tutto lo stadio in una vibrante dancehall. Infine, i tifosi sugli spalti hanno partecipato attivamente, creando un gigantesco mosaico che ha dipinto gli spalti dell’Olympiastadion con i colori di UEFA EURO 2024. Un messaggio quindi incentrato sui valori del rispetto, dell’accoglienza dell’altro, della sportività. In questo caso, innovare ha significato semplificare al massimo questo messaggio, condensandolo in un atto fisico profondamente umano, che si riverbera attraverso tutta la cerimonia.