Oggi il PDT Studio Music Lab e Eventaddicted hanno avuto il piacere di fare due chiacchiere con Elisa, reduce dal successo del suo ultimo doppio album Ritorno al Futuro/Back to the Future e orgogliosa di rappresentare l’Onu per la campagna Flip the Script.
Il Back to the Future Live Tour partirà a Maggio con tre serate all’Arena di Verona (Heroes Festival) e in estate toccherà tutte le regioni italiane. L’obiettivo? Ridurre l’impatto ambientale dei concerti e realizzare un modello di tournèe sostenibile.
Ciao Elisa! Piacere di conoscerti. Come stai? Come ci si sente dopo il debutto di Ritorno al Futuro/Back to the Future primo in classifica e nella Top 10 nelle New Entry mondiali?
Ciao! Piacere mio! È stato davvero bellissimo, una cosa gigante per me.
Ti hanno sorpresa questi risultati o sono traguardi a cui dopo un po’ ci si abitua?
No, no anzi. È sempre una cosa stupenda.
Negli ultimi anni, grazie un po’ alla globalizzazione ed a piattaforme come Spotify siamo molto più esposti anche al pubblico di altri paesi, quindi un risultato come questo – un tempo abbastanza impensabile – adesso può accadere; soprattutto con dischi importanti e con una spinta come quella di Sanremo che ha generato molto consenso da parte del pubblico.
Non è una roba a cui dici: “vabè ok”. È fighissimo per noi, per me.
Dopo due anni di stop forzato deve essere stata una bella soddisfazione…
Esatto. Ad Aprile abbiamo cantato a Bologna al Concerto della Pace ed è stata una botta incredibile proprio per questo motivo. Vedere un pubblico normale cantare, ballare come prima è stata una cosa devastante. Purtroppo non siamo più abituati.
Tra l’altro in questi due anni tu hai deciso di incidere un doppio disco che contiene 27 brani inediti. Come mai questa scelta e come ti aspetti che il pubblico ascolti questo doppio album? Soprattutto riguardo alla possibilità di rimuovere la riproduzione casuale dalle piattaforme di streaming.
Secondo me oggi c’è un grande mescolio; ognuno ascolta un po’ a proprio modo. É difficile che si ascolti un album in sequenza ad ogni ascolto: lo puoi fare all’inizio e poi ti fai la sequenza come vuoi tu, inserisci le canzoni all’interno di playlist… Io di solito ascolto gli album così come sono stati pensati e poi mi capita spesso di prendere le canzoni di cui proprio non riesco a fare a meno in quel momento, canzoni che hanno un pathos particolare per me e le inserisco nelle mie playlist: chi ama la musica lo capisce, è come una droga.
Penso sia questa la cosa bella e comoda della musica digitale; il fatto di avere la libertà e la democrazia di spostare i brani come preferisci. In fondo anche quando c’erano le cassette si cercava sempre di andare avanti e indietro tra i brani.
Mi ricordo di cassette casalinghe realizzate appositamente con una sola traccia per ascoltarla più volte…
Che bomba! Per avere il repeat! (ride). In fondo, questo desiderio di libertà non sarebbe stato esaudito se non fosse stata una grande necessità delle persone.
Sicuramente dal punto di vista del pubblico questo mix è interessante ma immagino che nelle varie fasi di produzione ci sia stato un punto di partenza da cui poi sono nate tutte le collaborazioni. Come è stato dover lavorare con moltissimi artisti in un periodo in cui era davvero difficoltoso incontrarsi, parlarsi e condividere momenti a causa della pandemia?
Da un lato ho dovuto fare un percorso al contrario: io sono abituata a lavorare molto da sola e quindi ho dovuto aprirmi un po’. Negli anni ho prodotto anche molti dei miei dischi e quando ti produci l’album puoi decidere tutto: hai in mente un ordine di idee in cui sai cosa fare prima, cosa fare dopo; cosa arrangi prima e cosa in un secondo momento. Hai la libertà di tenere tutti i progetti aperti fino alla fine, lavorarci un po’ come un’ape che va a impollinare prima un brano e poi l’altro fino alla chiusura.
Io di solito nella prima fase faccio un lavoro abbastanza libero, cerco l’ispirazione e non mi preoccupo di doverle dare subito una forma; se non riesco a finirla mi sposto e magari arrangio, scrivo un altro brano o faccio un po’ di soundscaping. Questo metodo mi alleggerisce il percorso e mi da un senso di gioco, permettendomi allo stesso tempo di avere sempre una visione globale.
Quando ho capito che questa cosa della pandemia era infinita, ho pensato a tutte le canzoni che avevo e ci tenevo tantissimo a continuare a cantare in inglese, in Europa, viaggiare… alla possibilità di confrontarmi con altre persone che non sono italiane e sentono i miei testi da un altro punto di vista. Non volevo rinunciare a questo confronto e quindi ho fatto, in sostanza, due dischi che mi hanno permesso di non dover rinunciare a niente.
Due dischi ma sempre con il tuo inconfondibile “marchio di fabbrica”. Lavorando con il PDT Studio ho imparato che ognuno ha un proprio approccio creativo alla scrittura e alla produzione.
Nella pratica, tu come fissi le idee prima che sfuggano?
Ho vari metodi. Il pianoforte che è quello più classico per le ballad e la chitarra per altri tipi di pezzi; anche se prevalentemente scrivo al piano. Poi scrivo tantissimo programmando: mi metto davanti al pc, inizio con un beat di batteria elettronica e ci arrangio sopra un giro armonico per avere una vibe. Da li poi inizio a scrivere, anche se di solito le idee migliori sono molto veloci e poco spiegabili, non le controlli; sei attraversato da un’emozione e cerchi di trasferirla nella musica.
In Ritorno al Futuro/Back to the Future essendoci tante collaborazioni, il risultato “a distanza” è stato possibile grazie al lavoro di molti produttori. Immagina una base musicale finita su cui non c’è una melodia e non c’è un testo: brani strumentali su cui io ho scritto e che, in alcuni casi, sono stati modificati in base alla mia melodia.
Per rimanere in tema di collaborazioni. In Luglio – insieme a Giorgia, Elodie e Roschelle – affronti la solidarietà tra donne in maniera completamente nuova, estiva e leggera, abbandonando la “pesantezza” con cui di solito ci si avvicina a questa tematica. Una scelta, a mio avviso, molto significativa anche in vista del maxi concerto Una, Nessuna, Centomila…
Ti ringrazio, mi fa piacere.
Anche io ho notato questa cosa. In realtà è nata molto per caso: in quella melodia ho visto subito una matrice un po’ retrò, un po’ motown e quella sensazione di libertà mi ha fatto venire in mente “The Miseducation of Lauryn Hill”, un album per me importantissimo, molto soul e ricco di voci. Lì ho immaginato i timbri di Giorgia, Elodie e Roschelle.
Così ho scritto questo testo legato proprio all’amicizia, alla solidarietà fra donne, al supporto. Non era una roba pensante o triste, anzi era proprio la complicità e il supporto tra amiche, il supporto femminile; il concetto di sorellanza, un po’ materno se vuoi. Noi donne abbiamo questo senso innato dell’accogliere, ci osserviamo, ci sosteniamo. Ecco, racconta l’empatia fra donne.
Questa sinergia tra due artiste donne si è verificata anche sul palco di Sanremo con Elena D’Amario. In un luogo dove tutti cercano la voce perfetta da accostare al brano, alla situazione, tu hai scelto di portare sul palco una performance che ha stupito tutti…
Me lo hanno fatto notare tutti ma io non me ne sono neanche accorta. Ho sempre pensato che un brano di Flashdance così iconico avesse un’energia veramente esplosiva e Elena è una ballerina davvero straordinaria. É speciale. Ha un carisma e un’energia così forti da sostenere un palco gigante come quello di Sanremo in un vero e proprio duetto. Io mi sono affidata tanto a lei come anche lei si è fidata di me: abbiamo lavorato per fondere i due linguaggi e siamo esplose durante la performance. É stata la sera in cui mi sono divertita di più e in cui avevo meno ansia.
Nei giorni successivi si è parlato molto del ritorno ai tempi di Luce con il look Total White. Una cosa che mi ha colpito e mi ha ricordato Amiche per l’Abruzzo è stata la scelta di esibirti scalza.
C’è un motivo particolare?
In realtà è stata una mia scelta proprio per tornare indietro nel tempo. Era un gioco con il titolo dell’album Ritorno al Futuro; e poi amo stare scalza, sul palco ancora di più. Mi gasa, mi sento libera, selvatica…mi piace un casino!
Effettivamente correre su un palco come quello di San Siro deve dare una certa soddisfazione…
A quei tempi correvo però non tanto, ero al sesto mese di gravidanza. (Ride)
A proposito di San Siro. Un concerto nel tempio milanese è in cantiere?
É un posto sicuramente storico, incredibile, italiano…Insomma è tanta roba, però a me piace fare il passo della stessa lunghezza della gamba. Ci sono pochi artisti che davvero possono fare una vera e propria tournée negli stadi. Io avrei potuto riempire un San Siro, magari già anni fa però non mi è mai interessato fare uno stadio solo. Capisco che un artista magari faccia un evento unico, celebrativo e allora si decida di scegliere una location così importante però mi piace di più pensare a una tournée che abbia una continuità.
Torniamo al presente. Le date all’Arena di Verona il 28 – 30 -31 Maggio sono un impegno importantissimo: sarai rappresentante delle Nazioni Unite per la campagna relativa agli obiettivi di sviluppo sostenibile…
Si esatto, ho scelto di essere alleata ONU per la campagna di sensibilizzazione mondiale Flip the Script. Sono molto contenta di aiutarli a promuovere questa iniziativa ed avere il loro appoggio – insieme a LegaAmbiente e Innovation Hub – anche per la realizzazione del tour. É stata una scelta ambiziosa. È un tour che tocca varie tematiche: quella ambientale, quella sociale e quella artistica. Per fornire a questi argomenti lo spazio che meritano dovremmo, per la fine dell’anno, riuscire a pubblicare tutti i dati relativi ai risultati ottenuti.
Stiamo lavorando a diversi protocolli per far si che sia sempre più facile, più possibile e più pensabile realizzare concerti sostenibili in Italia. Ci saranno dei criteri di valutazione che permetteranno di certificare il lavoro e classificare i risultati ottenuti: noi stiamo cercando di creare un modello che acceleri un po’ i tempi verso un futuro in cui tutto questo dovrà essere la norma.
Un po’ una dimostrazione pratica del fatto che un tour sostenibile sia fattibile…
Esattamente. L’intento è di essere un po’ un grande test. Siamo una puntata pilota di quello che dovrà diventare la norma. Noi ci auspichiamo che questo diventi legge tra pochissimi anni: renderemo disponibili tutti i dati in modo che le persone possano vedere il lavoro che stiamo facendo.
Questo è un tour normale in cui le persone, lo staff, i tecnici, i musicisti guadagnano… tutti lavoriamo normalmente, io compresa, ma cerchiamo di farlo nel modo più sostenibile possibile per quelle che sono le possibilità strutturali e economiche del paese. Nel nostro paese abbiamo realtà molto diverse fra loro: grandi metropoli e province, Nord e Sud… dobbiamo fare i conti con ognuna e, non a caso, il tour è capillare in 20 regioni: vogliamo portare questo modello ovunque. Sicuramente in molti luoghi faticheremo più che in altri ma vogliamo e dobbiamo iniziare a capire come si può fare.
Andare in tutte le regioni è un inizio in grande stile e tutti ci auguriamo che sia un grande passo verso il futuro. Se oggi dovessi scrivere un messaggio all’Elisa che leggerà tra dieci anni, cosa le diresti?
Del futuro? Che bomba! È difficilissimo immaginare il futuro e te stesso così. Poi dieci anni sono tanti… Le direi che io ora mi sto impegnando il più possibile per proteggere la nostra felicità e far si che la vita nei prossimi anni sia bella così me la immagino.
Per concludere ti faccio tre domande secche da vera Eventaddicted.
Prima di salire sul palco, hai un rituale a cui non puoi rinunciare?
Quello che facciamo sempre con i ragazzi è riunirci in cerchio e shakerare un piede in avanti mentre facciamo un suono con la bocca. I piedi ballano e, a volte, io dico delle preghiere. In sostanza uniamo un po’ le energie, ci sentiamo un po’ un gruppo di stregoni. (ride)
Se dovessi scegliere un concerto a cui assolutamente ti piacerebbe andare quest’estate, quale sceglieresti? Oltre ai tuoi ovviamente.
Guarda ce ne sono davvero tantissimi quest’estate. Ci sono i Red Hot al Firenze Rock con Frusciante nella band che io adoro, c’è Billie Eilish in UK, il Primavera Sound con i Gorillaz in Spagna… in Italia, Elton John a San Siro, poi c’è Jova con il Jova Beach, Cremonini che avevo già visto a Bologna dove è stato strepitoso e mi piacerebbe tornare… ce n’è di ogni quest’estate.
Se dovessi dare un consiglio ai giovani che vogliono iniziare a lavorare nel settore dello spettacolo in un periodo difficile come questo, cosa gli diresti?
In realtà, invece, è un periodo ottimo soprattutto per i giovani. È vero, la crisi c’è, ma se sei giovane, hai un po’ di testa e tanta voglia di fare, ti basta metterti a fianco di qualcuno con più esperienza e approcciarti a questo lavoro in maniera nuova, innovativa.
Prenderei quasi la pandemia come una bella spinta: dobbiamo ripartire e allora tanto vale ripartire con la testa da cittadino del mondo. Ecco, questo consiglierei: sognare in grande, perchè crisi per crisi, pochi soldi per pochi soldi, tanto vale puntare alla luna. Tutta la vita proprio.
Prima di lasciarti tornare in studio, invertiamo i ruoli. In questo periodo ti abbiamo riempita tutti di domande: ne hai in mente una a cui ti piacerebbe rispondere e che nessuno ti ha ancora fatto?
In realtà ho una domanda per il governo. Perché non riusciamo a far passare certe leggi che tutelino l’ambiente visto l’avanzare sempre più rapido della crisi climatica? Questo mi chiedo: “Perchè non riusciamo a essere più veloci? Cosa stiamo aspettando?”
Speriamo che qualcuno sappia darci presto una risposta e, nel frattempo, ci vediamo prestissimo in tour!
Assolutamente! Ora scappo in studio a registrare cose che… non ti posso dire! (Ride)
Il tour di Ritorno al Futuro/Back to the Future si aprirà con tre date all’Arena di Verona il 28-30-31 Maggio (Heroes Festival) e poi continuerà in estate arrivando in 20 regioni italiane. Di seguito il calendario. (In aggiornamento)
- 28 Giugno, Bassano Del Grappa (VI) – Parco dei ragazzi del 99
- 30 Giugno, Nichelino (TO) – Sonic Park
- 2 Luglio, Genova – Parco degli Erzelli
- 3 Luglio, Sampeyre (CN) – Suoni dal Monviso
- 6 Luglio, Bard (AO) – Forte
- 8 Luglio, Campania – TBC
- 10 Luglio, Pistoia – Piazza Duomo
- 12 Luglio, Bologna – Sequoie Music Park
- 15 Luglio, Cattolica (RN) – Arena della Regina
- 16 Luglio, Fermo – Piazza del Popolo
- 18 Luglio, Umbria – TBC
- 20 Luglio, Vasto (CH) – Area Eventi Aqualand
- 23 Luglio, Lecce – Piazza Libertini
- 24 Luglio Molfetta (BA) – Banchina San Domenico
- 27 Luglio, Matera – Cava del Sole
- 29 Luglio, Follonica (GR) – Parco Centrale
- 31 Luglio, Bellinzona – Castle on Air
- 2 Agosto, Treviso – Arena Della Marca
- 4 Agosto, Palmanova (UD) – Piazza Grande
- 6 Agosto, Torbole sul Garda (TN) – Foci del Sarca
- 25 Agosto, Castiglioncello (LI) – Castello Pasquini
- 27 Agosto, Olbia – Olbia Arena
- 1 Settembre, Agrigento – Teatro Valle dei Templi
- 3 Settembre, Siracusa – Teatro Greco
- 5 Settembre, Taormina – Teatro Antico
- 7 Settembre, Roccella Jonica (RC) – Teatro Al Castello
- 11, 13, 14 Settembre, Milano – TBC
- 17 Settembre, Pisa – Piazza Dei Cavalieri
- 21, 23 e 24 Settembre, Roma – Cavea Parco Auditorium della Musica