FORGIVIN and FORGETTING. Damien Hirst a Galleria Borghese

Nell’ambito della mostra ARCHAEOLOGY NOW in corso a Galleria Borghese, Gagosian (che raggruppa una serie di gallerie d’arte contemporanea appartenenti a Larry Gagosian), presenta un’esposizione davvero molto particolare di Damien Hirst.
Vi raccontiamo “FORGIVIN and FORGETTING”.

L’evento, “Forgiving and Forgetting”, segna un ulteriore ambizioso progresso nel lavoro di Hirst in cui le figure, immortalate in marmo rosa del Portogallo e bianco di Carrara, prendono vita in uno dei materiali più leggendari della storia dell’arte occidentale. Ogni soggetto scultoreo, scolpito nel suo marmo monocromo, assume la stessa solennità: la gestualità giocosa di Minnie carica di coralli riecheggia in un’altra parte della galleria nella mano tesa della centauressa Hylonome, il cui genere statuario evoca sia il Barocco che la maestosa simmetria della scultura neoclassica francese. Altri personaggi Disney si alternano alle opere barocche e classiche, suggerendo contaminazioni inaspettate tra antico e moderno, i Treasures di marmo di Hirst esemplificano il concetto di mitologia centrale in ogni tipo di cultura, sia aulica che popolare. L’obiettivo è creare uno straordinario dialogo tra passato e contemporaneo, facendo comunicare i capolavori della storia dell’arte di Galleria Borghese con le opere ultra-tecnologiche di Hirst.

In questi ultimi anni abbiamo avuto la possibilità di vedere tantissime sue opere in mostra e nessuna ci ha mai lasciati indifferenti. Citiamo brevemente due installazioni che lo hanno reso celebre al grande pubblico ma che forse, paradossalmente, non danno la giusta misura della sua versatilità.

Tutto dipende da ciò in cui vuoi credere

Damien Hirst

HIRST & SAATCHI

La prima installazione realizzata, con un animale, forse anche quella più conosciuta è stata The physical impossibility of death in the mind of someone living, 1991. Damien Hirst ha comprato uno squalo tigre lungo 4 metri per 6.000 $ dollari da un pescatore australiano: 4.000 $ per la cattura e 2.000$ per imballaggio e spedizione. Hirst aiutato dal collezionista e pubblicitario Charles Saatchi ha esposto il suo animale nel 1991, usando 848 litri di formaldeide e 200 siringhe iniettate per l’imbalsamazione. Nel bene e nel male, quest’opera è passata alla storia, e sicuramente la conosciamo tutti.

L’arte contemporanea, lo sappiamo, è da sempre oggetto di facili critiche sull’effettivo valore intrinseco della stessa. Ma senza dubbio, con i suoi alti e i suoi bassi, l’artista britannico è da considerarsi come un genio mediatico, e non solo.

La sua curiosità e il suo desiderio di andare oltre i limiti prestabiliti si sono fusi insieme dando vita ad una visione creativa molto particolare. Il tema principale, anche se non esclusivo del lavoro di Damien Hirst, è l’esplorazione della morte, e lo ha sempre affrontato in modo originale e unico. Attraverso le sue installazioni, ha cercato di mostrarne i diversi aspetti, allontanandola dai sentimenti di paura e dolore che la circondano e svelandola attraverso una chiave diversa, in quanto fase stessa e ultima della vita di ognuno di noi.

For the Love of God, [valore pari a 50 milioni di sterline!!] un teschio umano fuso in platino con denti veri, puliti da un dentista e poi attaccati, rappresenta la fragilità della vita, l’inevitabilità della morte, e riassume in fondo la sua ispirazione di artista.

Con queste due opere, sintesi esemplificativa, l’artista investiga e sfida le certezze del mondo contemporaneo, ed esamina tutte le incertezze insite nella natura dell’uomo.

DAMIEN HIRST E INSTAGRAM

Nel panorama degli artisti famosi che con l’uso dei social pubblicizzano la loro arte e vecchi ricordi della loro carriera, spicca tra tutti proprio Damien Hirst che poco tempo fa ha deciso di rivendicare il controllo del proprio profilo instagram. [Inizialmente il rapporto fan-artista veniva attentamente curato dal suo staff che, mantenendo uno stile più impersonale, proponeva scatti di vario genere].
Oggi con l’intervento del diretto interessato, il profilo si è trasformato in una sorta di diario personale, dove vengono postate foto di opere presenti e del passato. Con più di 800 mila followers, Hirst riesce così a catturare l’attenzione dei fan che possono interagire direttamente con lui. 
E’ curioso notare che i suoi post sono di una semplicità quasi disarmante per un artista del suo livello, ma è anche la dimostrazione che ogni livello di interazione richiede un linguaggio adeguato.