L’intervista agli ideatori di BluE – Underwater Experience, l’installazione di Rossinavi al Fuorisalone

In occasione della Milano Design Week che si è svolta dal 6 al 12 giugno, abbiamo visitato l’installazione BluE – Underwater Experience esposta al Superstudio Più da Rossinavi, che ha debuttato per la prima volta al Fuorisalone.

Rossinavi, cantiere navale di Viareggio, ha raccontato la nuovissima linea di catamarani full-electric in grado di offrire navigazione completamente elettrica al 100% con emissioni zero per il 90% del tempo grazie ai pannelli solari di ultima generazione. Per spiegare l’impegno e questo progetto importante sono stati chiamati due giovani talentosi creativi per la creazione di un’esperienza immersiva per il pubblico in grado di raccontare il concept che ha ispirato l’alta ingegneria di Rossinavi.

Abbiamo avuto la fortuna di visitare l’installazione insieme ad Alessandro My, Creative Director del progetto e Antony Kevin Montanari, Set Designer, che ci hanno raccontato come è nata l’idea e come è stata realizzata.


Alessandro My – Creative Director

Raccontaci come è nato questo progetto.

Il progetto è iniziato quando Rossinavi mi ha contattato per sviluppare un’idea per lanciare la nuova linea di catamarani full-electric attualmente in produzione.
Inizialmente nasce come installazione per le fiere di settore alle quali già partecipano con stand molto eleganti ma privi di elementi di entertainment. Appuntamenti dove si concentrano soprattutto persone del settore, fornitori e potenziali clienti. Inizialmente, quindi, l’idea era creare qualcosa di modulabile e che potesse essere facilmente trasportato a questi eventi.


Quindi per Rossinavi è stata la prima volta al Fuorisalone

Esatto. Rossinavi prima del Fuorisalone non si era mai affacciata al mondo degli eventi al di fuori dei saloni nautici e delle fiere di settore. Quando mi hanno raccontato il concept e le caratteristiche di queste imbarcazioni, mi sono subito appassionato al progetto e ho pensato al Fuorisalone come un’opportunità per parlare ad un nuovo target mantenendo l’altissimo posizionamento raggiunto. 


Come ti ha ispirato il concept?

Rossinavi ha preso ispirazione, per progettare i suoi nuovissimi catamarani, dal fitoplancton, una microalga marina con la straordinaria capacità di trasformare la luce del sole in luce bioluminescente nelle ore notturne. È proprio come questo catamarano che allo stesso modo ha una batteria plugin che si auto ricarica con dei pannelli solari di ultima generazione e grazie a questi, riesce navigare un’intera traversata in full electric e una traversata transatlantica all’80% in elettrico. Una cosa impressionante se pensiamo a quanto consumano solitamente i catamarani di queste dimensioni (42-44 metri).

Colto da tutti questi fattori che mi hanno molto colpito, ho pensato di proporre un’installazione che spiegasse il prodotto e le conseguenze indirette legate alla sua sostenibilità, senza neanche mostrare il catamarano durante l’experience. Rossinavi ha accettato la sfida e sposato appieno la direzione creativa che ho voluto dare a BluE. Mi è piaciuto molto poter ribaltare la prospettiva e far vedere il mondo da sott’acqua. 


Come mai questa scelta?

Penso che la sostenibilità sia ormai al centro della strategia di ogni azienda, brand e prodotto. Credo che renderla chiara, leggibile e stimolante attraverso strumenti di comunicazione come eventi, video e installazioni sia una sfida che negli anni a venire sarà il punto di partenza per ogni direzione creativa. Nei miei progetti cerco sempre di disorientare, stupire e sconvolgere lo spettatore, portandolo a riflettere sull’impatto di una scelta sostenibile nella sua quotidianità.

Mi ha sempre terrorizzato e affascinato al contempo, fin da quando ero bambino, l’idea di nuotare in mare aperto e vedere la sagoma di una creatura marina o di una balena passare sotto di me. Allo stesso tempo ho sempre immaginato come la vita marina allo stesso modo possa vedere un’imbarcazione. Per questo ho scelto…


Oltre a incuriosire lo spettatore, avete creato un’esperienza totalmente immersiva e interattiva…

Sì, abbiamo deciso di utilizzare dei led interattivi con dei sensori laser. Dopo il passaggio del primo catamarano, l’ambiente diventava scuro e notturno e compariva il fitoplancton, da qui iniziava l’interazione perché potevi giocarci insieme e interagirci. Non so se avete mai visto qualche video, ma vi consiglio di farlo, perché vedere l’effetto del plancton è incredibile, come muovi la mano nell’acqua il mare inizia a brillare. Così, allo stesso modo, all’interno dell’installazione potevi interagire con i fitoplancton e muovendo la mano iniziavano a seguirti.

photo by Luca Parisse

Ti sei appoggiato a dei super professionisti per la realizzazione dell’idea.

Sì, assolutamente. Ho scelto di coinvolgere subito il mio amico / collega Antony Kevin Montanari, il set designer che ha curato tutta l’installazione e Event Management che ci ha supportati in tutta la parte di produzione della struttura, degli schermi interni e della produzione del video. Per la parte audio invece mi sono rivolto a Tommaso Barbaro e Full Code Studio.

Ho scelto di lavorare con le eccellenze che conosco per realizzare una “chicca”.

photo by Luca Parisse

Quanto tempo avete lavorato sul progetto?

Abbiamo avuto i primi contatti con il cliente da fine gennaio ed è stato tutto un divenire, un progetto che si evoluto fino a maggio, periodo in cui ormai era ben definito.

Inizialmente il Fuorisalone doveva svolgersi ad aprile poi è stato spostato e proprio per questo fino ai primi mesi dell’anno c’era molta incertezza covid perché realizzare una struttura del genere dava ancora il timore delle limitazioni di capienze, mascherine e spazi. Poi, in realtà, è arrivato il primo periodo lungo senza nuove ondate. Così abbiamo rischiato, il cliente ha voluto comunque investirci e la promessa è stata vinta.


Antony Kevin Montanari – Set Designer

Raccontaci la tua parte. Come è nata l’installazione e come si è evoluto il progetto?

Nelle installazioni come queste non hai mai molto tempo a disposizione per raccontare una storia. 

Il palcoscenico che avevamo era molto breve, tant’è che la nostra prima idea fu quella di proporre uno spazio accessibile senza un tempo predefinito, un binario dal flusso aperto che lasciasse il pubblico libero di poter interagire con i LED. 

Il cliente ha poi preferito uno storytelling più lungo, molto apprezzato dal pubblico, che valorizzasse a pieno la loro filosofia BluE, che da il nome appunto all’installazione, di cui già erano portavoce prima ancora della creazione di questa experience, ispirati dal mondo sottomarino e dal phytoplankton in una nuova visione di mobilità. 

È tipico di Rossinavi, sono sempre molto disponibili, ti accolgono e ti raccontano la loro storia. Abbiamo dunque trovato insieme un compromesso sulla durata e sul tipo di spettacolo, nel rispetto di questo loro storytelling. 


Come hai pensato alla struttura?

Ho voluto seguire il feelrouge del minimalismo concettuale che contraddistingue Rossinavi, perfettamente in linea con il mio stile. La prima cosa a cui ho pensato è stata lavorare sulla verticalità, su qualcosa di molto semplice ma megalitico, un po’ come una balena, qualcosa che potesse essere essenziale nella sua forma, sintetica ma monumentale. 

L’idea è stata chiara sin da subito, per trasferire quest’imponenza minimale serviva qualcosa di almeno 12 metri per 5. 

Un po’ astronave un po’ Stonehenge, sono riuscito ad unire la filosofia costruttiva di Rossinavi a questa mia visione. 

Ho ripreso degli elementi archetipici nella struttura che potessero ricordarla subito anche senza conoscerla. Volevo qualcosa che riuscisse ad indirizzare le persone verso una forma che avevano già visto inconsciamente. Ho deciso di giocare con la memoria visiva dell’essere umano, che è la cosa che mi emoziona di più. 

Penso che il nostro cervello sia qualcosa di sensazionale, è capace di farti ricordare luoghi, momenti ed emozioni alla vista di una semplice forma. 


Hai scelto di rappresentare delle branchie su tutto il lato lungo.

Nella megaliticità di questa struttura ho scelto il bianco e questo segno specifico, 5 branchie hi-tech che ricordassero immediatamente la curva costruttiva della nautica che ho ritrovato in molto modelli Rossinavi. La curva organica è anche il segno distintivo dello studio di Zaha Hadid Architects, che ha firmato il design del catamarano elettrico Oneiric presentato al pubblico proprio in occasione del Fuorisalone. 


Dal disegno alla pratica, come si è sviluppata poi la produzione?

Come diceva Alessandro, abbiamo sviluppato la produzione con Event Management, e grazie alla maestria del loro laboratorio di scenografia siamo riusciti a mantenere le linee del mio disegno originale, ottimizzando ma preservando l’inclinazione delle curve su fasce così alte che scaricano molto peso. 

Ho avuto la fortuna di avere, a tutti gli effetti, un brand come Rossinavi che si è lasciato guidare con un approccio di fiducia che solitamente ho più dai miei clienti esteri e meno da quelli italiani. 

photo by Luca Parisse

L’experience ha regalato pienamente l’emozione e l’effetto che volevate dare, praticamente mancava solo l’acqua…

Si, pensa che ad un certo punto ho anche chiesto se dentro potessimo prevedere degli spruzzi, da buon nostalgico dei parchi di divertimenti, ma ovviamente mi hanno bocciato l’idea, avrei fatto saltare tutti i LED (ride).

Grazie a queste nuove tecnologie applicate e all’interattività stiamo recuperando il fatto di non essere più totalmente passivi, ma abbiamo la possibilità di tornare a connetterci con il nostro corpo agli spazi che viviamo. Siamo sempre più digitali, incastrati in degli hashtag, manca ormai il contatto con quello che ci intrattiene. 

Questo fattore tecnologico è stato richiesto dal cliente, ed essendo il loro primo approccio con un pubblico di questo tipo, abbiamo deciso di utilizzare una tecnologia al passo coi tempi come il motion tracking, che sappiamo bene non essere proprio una novità e siamo onesti sul fatto che non saremo né i primi né gli ultimi ad utilizzarla. D’altro canto, proprio perché le persone conoscono già questa tecnologia, pensiamo che si sentano un po’ più a casa nell’interagirvi. 


Credits

Rossinavi
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IG @rossinavi

Alessandro My
IG @ale_my_way
LinkedIn Alessandro My

Antony Kevin Montanari
IG @antony_kevin 
LinkedIn Antony Kevin Montanari
Sito www.bohemienpunk.com