La storia di Vivi, che poi è la storia degli ultimi dodici anni di Daniela Gazzini e Cristina Cattaneo, inizia nel 2008, all’interno del parco di Villa Pamphili, a Roma.
Nato come bistrot, quando il concetto era ancora un’idea innovativa, all’interno del parco pubblico, il progetto è poi cresciuto fino a diventare un vero e proprio sistema di ristorantini e punti vendita a marchio Vivi, che oggi sono presenti anche in centro città e tutti con uno stile unico e inconfondibile.
Tutti spazi bellissimi, di grande fascino che ci hanno permesso di relazionarci con un pubblico eterogeneo e far crescere la nostra idea di benessere, a tavola e fuori, nei contesti più idonei.
spiegano Daniela e Cristina
La sfida di Villa Pamphili.
Per avviare e far crescere il progetto, specie nella dimensione di Villa Pamphili, non è stato semplice. “Sul Vivi Bistrot del parco abbiamo riversato dall’inizio tutta la nostra energia, anche quando eravamo solo in due a occuparcene, tra mille difficoltà che si sono protratte a lungo negli anni. Comunicare con il Comune, in questo contesto, è complicato: purtroppo le sinergie sono poche, perché il Comune non è abituato a gestire il suo patrimonio”.
Le Serre di Villa Blumensthil.
Così l’inizio dell’autunno 2020, in piena pandemia, porta con sé un nuovo inizio: Le Serre by Vivi, in un quadrante della città ancora inesplorato e poco incline ai locali di ristorazione. Le serre in questione sono quelle di un vecchio vivaio chiuso da molti anni, all’incrocio tra via Trionfale e via Decio Filipponi, zona Camilluccia. Una riqualificazione di uno spazio affascinante, rialzato rispetto al piano stradale e dunque intimo e quasi segreto, pur in una zona di grande passaggio. Dotato di un ampio giardino, una porzione di Villa Blumensthil, di proprietà della famiglia Malvezzi Campeggi.
L’ultimo anno, rallentato dall’emergenza sanitaria, è trascorso per ristrutturare lo spazio e arredarlo col gusto che ha sempre contraddistinto le imprese di Vivi.“Siamo partiti dal recupero della serra, per farla diventare il nostro giardino d’inverno. Dentro c’è tutto quello che abbiamo recuperato in anni di mercati e fiere, il nostro gusto per i mobili antichi, le stoviglie, le lampade di fine seta cinese in arrivo dal Portogallo, il bancone e le teche di una vecchia cartoleria napoletana di inizio Novecento, che abbiamo fatto smontare e portato qui, perché diventasse il bancone del nostro bar”.
Obiettivo dichiarato: far vivere la memoria del vivaio, creando al tempo stesso uno spazio caldo e accogliente, col camino che scalda l’interno e le grandi vasche piene di piante che movimentano il giardino pavimentato, animato da colorate sedie africane in nylon riciclato da canne da pesca e poltroncine marocchine in “finta paglia” intrecciata. Nella serra principale gli spazi si articolano in american bar e sala longitudinale (un centinaio di coperti in tutto); anche il giardino, dal canto suo, dispone di due spazi, uno più ampio, con tavoli e sedute per il ristorante, l’altro più riservato, con tavolini bassi e divanetti.
L’offerta è quella messa a punto e sperimentata in anni d’attività, a partire dalla ricerca di prodotti bio e dalla proposta di menu salutari, con alcune preparazioni in arrivo dal laboratorio centrale operativo dal 2015, quando si è reso necessario standardizzare la produzione. L’obiettivo è quello di studiare un menu ambizioso e sostenibile “Non solo bio, ma anche pulito, dunque meno impattante possibile per l’ambiente. A questo proposito uova e verdure arriveranno da una azienda agricola alle porte di Roma. Ma stiamo anche lavorando, con una società di Pordenone, alla creazione di un sistema di idroponica destinato a servire Roma”.
La crescita del gruppo che è composto in gran parte da donne, (anche questa è una delle prerogative) è stata contestuale alla certificazione di società Benefit che Vivi è diventata lo scorso giugno, in attesa di concretizzare anche l’iter per diventare B Corp (nel mondo del food sono ancora in pochi ad avere la certificazione, che invece è molto più conosciuta in altri settori e attesta la sostenibilità e l’etica del lavoro di un’attività).
Le Serre by Vivi - Roma via Decio Filipponi, 1 www.vivibistrot.com