Un caffè con… Simona Muti – Direttore Creativo

Oggi vi presentiamo Simona Muti, fieramente umbra di nascita e milanese di professione.

Dopo un esordio in MTV e Sony Music, ha co-fondato un’agenzia di live communication che ha particolarmente scosso il mercato, la Punk For Business. Ha unito folle e brand con eventi e concerti indimenticabili (i Kasabian in Piazza Duomo, il Festival Market Sound ai mercati generali, Aperol Happy Together Live a Napoli e Venezia, le ultime cerimonie di apertura della Champions League con Dua Lipa e gli Imagine Dragons).

Attualmente è Direttore Creativo in FeelRouge Worldwide Shows e cura i progetti di comunicazione integrata.

Preparate un buon caffè per una buona lettura!


What Goes Around Comes Around
Tutto torna. Sempre e comunque. Per questo nulla é mai scontato e soprattutto nulla é mai sprecato.

Simona Muti

1 – La tua vita lavorativa è ricca di soddisfazioni, successi e cambiamenti importanti. Hai cambiato strada diverse volte senza paura, cosa ti ha spinto a farlo?

Dico spesso che la mia vita lavorativa é una serie televisiva piuttosto travagliata con diverse stagioni, nel bene e nel male. Ho avuto momenti di grandissima soddisfazione ed altri di profondo smarrimento, ma sono convinta che ogni grande impresa é lastricata di complicazioni ed imprevisti.

Del resto essendo una creativa so bene che se non si accettano i cambi di scena, il risultato finale é piatto e scontato. E non piace a nessuno Per questo accetto sempre le nuove sfide, o quantomeno cerco di cavalcarle. 


2 –  Sei una donna in carriera e una mamma. Come e quanto è complessa la coesistenza di queste due cose?

Guarda lo lego alla domanda precedente. Mio figlio sarà il principale spettatore della mia storia, quindi ho il dovere di mostrargli grandi cose o quantomeno di stimolarlo. Francamente non so dove finisce la mia vita lavorativa e dove inizia quella personale, e di certo non per lo smartworking.

Le letture e le ‘visioni’ di mio figlio in questo momento (ha quasi 5 anni) sono un grande stimolo per la mia creatività, trovo che ci sia più coraggio ed innovazione nella creatività per le nuove generazioni che per le nostre. Basti guardare agli Esports. E per la complessità… ogni rapporto con un altro individuo con cui hai una relazione importante é complesso e va conciliato col proprio spazio individuale, qualunque esso sia.


3 – Hai organizzato eventi musicali come il concerto in Piazza Duomo per Bacardi con 100k persone, due Opening della UEFA Champions League oltre a 45 concerti per l’Estathé Market Sound. Quanto è impegnativo lavorare a progetti come questi? Ma soprattutto, quanta soddisfazione danno?

La musica é la mia fondazione.
Ho lasciato l’Umbria e la mia famiglia per lavorare in MTV prima e in Sony Music dopo, e da lì ho sempre cercato di unire il mondo dei brand a quello degli artisti. Ho sempre creduto che il miglior modo di comunicare sia creare grandi performance dal vivo. E non significa “solo” davanti ad un pubblico di migliaia di persone (che certo, aiuta). Significa prima di tutto creare qualcosa di visivamente impattante ed unico, visionario, qualcosa che resterà nella storia anche solo come un fotografia che riguarderai con orgoglio per il resto dei tuoi giorni.

E’ quello che mi succede oggi quando guardo le grandi cose che abbiamo fatto in passato. Abbiamo creato dei veri e propri benchmark che resteranno un riferimento mi auguro ancora per molto tempo.


4 – Tra i tanti eventi ai quali hai lavorato, quale senti più tuo e in quale hai avuto più libertà creativa?

Per un creativo é come chiedere chi ami di più dei tuoi figli quindi non sceglierò quello che sento più mio, grazie al cielo sono sempre stata estremamente libera nel creare, ed ho avuto clienti che mi hanno rispettata e sostenuta.

Voglio solo citare l’evento in cui ho letteralmente smesso di respirare per 5 minuti, la mia prima cerimonia di opening della finale di Champions League con Dua Lipa. Veder realizzare uno show di appena 6 minuti in diretta mondiale in uno stadio gremito di tifosi urlanti é stato e rimane uno dei momenti in assoluto più emozionanti della mia carriera.  


5 – Se avessi un super potere, quale sarebbe e come lo utilizzeresti sul tuo lavoro?

Vorrei poter tornare indietro e cambiare delle cose. Creare finali diversi. Storie parallele che magari portano sempre alla stessa conclusione, ma vorrei avere il potere di riscriverle da capo. 


Credits 
Intervistatore: Sara Fuoco 
Instagram: @sarafuoco 

Intervistato: Simona Muti
Instagram: @simomuti
LinkedIn: Simona Muti

Illustrazione di: Carlotta Egidi 
Instagram: @carlottaegidi89