Premiato come miglior Direttore Creativo del 2020 al Best Event Award, ha ideato e realizzato oltre 800 eventi per 200 clienti nazionali ed internazionali ed è CEO e fondatore di Piano B, agenzia di comunicazione ed eventi.
Questa settimana abbiamo avuto il piacere di bere un caffè e fare 5 domande a Mario Viscardi.
1 – Tutti conoscono Mario Viscardi di Piano B, premiato come miglior direttore creativo 2020 al BEA. Ma… chi è Mario Viscardi quando finisce l’evento?
Ora mi descrivo in terza persona che non l’ho mai fatto ma lo voglio sperimentare.
Mario Viscardi è un uomo di 53 anni a cui piace sperimentare sempre, anzi, che non sa far altro che sperimentare in tutto quello che fa, quando cucina, quando governa una barca a vela, quando affronta un argomento, quando si relaziona con le persone, quando deve prendere una decisione, quando si diverte. Rimette sempre tutto in discussione e cerca di cambiare prospettiva per vedere che effetto fà.
Questo che ora vi racconto è uno dei suoi aneddoti preferiti.
A 4 anni sua figlia Maria, andò dalla mamma e le disse: “Mamma anche io quando avrò la tua età voglio avere 4 figli come te”.
La Mamma sorpresa le rispose “come 4 figli? io ne ho 3: tu, Beppe e Sofia”. Allora Maria le rispose senza esitare: “e il papà?”
“Ma il papà è figlio della nonna” rispose la mamma, e Maria senza esitazione: “e perchè ce lo hanno dato a noi?”
Questa è una storia che lo ha fatto felice per sempre, Maria non poteva neanche immaginare che il suo papà appartenesse alla categoria dei grandi 🙂
2 – Come spiegheresti il tuo lavoro a un bambino?
Cerco di trovare delle idee per fare delle cose che emozionino delle persone.
3 – Sappiamo che sei appassionato del tuo lavoro ma se dovessi paragonarti a uno sportivo, sei un Ronaldo o un Messi? Un Federer o un Nadal? O semplicemente… sei disciplina o talento?
Sono molto lontano dall’ essere uno di questi mega professionisti dello sport, non per modiestia ma per attitudine.
Sono convinto che per far si che il nostro lavoro funzioni – trovare delle idee per fare delle cose che emozionino delle persone – sia determinante rimanere sempre dilettanti, nel senso etimologico del termine, è necessario divertisi sempre quando si lavora, giocare con i significati i paradossi gli immaginari e le passioni.
Penso che il pubblico a cui ci rivolgiamo si accorge quando chi ha dato il senso si è anche divertito. D’altro canto se lo fai seguendo pedissecuamente canoni e procedure professionali, il pubblico se ne accorge, lo scopre e rimane distante.
4 – Per i ragazzi che iniziano in questo settore, che caratteristiche deve avere il Junior perfetto per te?
Deve essere curioso, non si deve accontetare di risolvere il problema ma deve cercare di incasinarlo per verificare se c’è una soluzione diversa.
Deve eccitarsi quando accade un imprevisto perchè lo vive come l’opportunità per trovare una soluzione inaspettata per gli altri ma anche per lui.
Deve trovare piacere nella sperimentazione e divertirsi a cambiare le carte in tavola per vedere che effetto fa.
Deve avere cose di questo genere, che neanche io devo sapere.
5 – Se avessi un super potere, quale sarebbe e come lo utilizzeresti sul tuo lavoro?
Vorrei riuscire a convicere tutti i miei clienti a diventare spregiudicati, senza paure, spericolati.
Vorrei avere il potere di convincerli a osare a sperimentare e a non cercare spasmodicamente il “wow effect” ma creare emozioni vere.
Vorrei progettare e produrre con loro e non per loro.
Vorrei che mettessero passione nol loro lavoro e lo vivessero con entusiasmo, forse basterebbe questo per aggiustare tutto.
Poi vorrei continuare a lavorare con le splendide persone con cui sto lavorando ora.
Credits Intervistatore: Sara Fuoco Instagram: @sarafuoco Intervistato: Mario Viscardi Instagram: @marioviscardi e @pianob_agenzia Illustrazione di: Carlotta Egidi Instagram: @carlottaegidi89