Un caffè con… Giorgia Peschiera – Client Director

Giorgia è Client Director in Evoke the Spectrum.
Si definisce precisa, metodica e dotata di una grande memoria. Lavora per 20 anni nel mondo degli eventi seguendo clienti nazionali e internazionali e collaborando con alcune tra le più importanti agenzie italiane. Complice lo stop forzato della pandemia e una grossa dose di curiosità, si avvicina al mondo dell’audio e se ne innamora.
Ultimamente la frase che dice più spesso è “avete mai visto con le vostre orecchie?”

Preparate un buon caffè e buona lettura!


Devi farlo. Fallo!

Giorgia Peschiera

1 – La tua esperienza nel mondo degli eventi inizia qualche anno fa in produzione e logistica. Nel tempo hai scoperto un amore per la vendita e per il reparto accounting. Cosa ti appassiona e cosa ti ha fatto innamorare del tuo lavoro?

Cambierei qualche anno fa con tanti anni fa (ne sono passati 20!).
Ho iniziato da giovanissima come assistente di produzione poi per parecchio tempo ho lavorato nella logistica. È in questo periodo storico che mi viene affidata per la prima volta la relazione con i clienti. Ringrazio ancora chi ha avuto fiducia nel mio approccio, ho imparato ad ascoltare le necessità, soprattutto il non detto. Da allora, ho sempre scelto di “essere” un account.

È un ruolo complesso all’interno dell’agenzia.
Il suo compito principale è quello di soddisfare il cliente, assecondando il lavoro dei colleghi di ogni reparto. Il rapporto deve essere di fiducia. Al centro ci sono le persone, sempre… ed è questo che amo più di tutto.


2 – Ricordi, nel tuo percorso lavorativo, un obiettivo raggiunto che sembrava impossibile o una sfida che pensavi non avresti mai vinto? Ti va di raccontarcela?

A caldo me ne vengono in mente due. Il primo è Fly for Peace, un evento organizzato a Trapani nel 2014. Tra i soggetti coinvolti a livello istituzionale: il Vaticano, l’Aeronautica Militare Italiana, la Rai e l’amministrazione locale. 12 giorni indescrivibili che hanno portato 100.000 persone in evento. Qualcosa di mistico, veramente!
E poi l’ultimo evento fisico organizzato per una realtà di consulenza, era dicembre 2019. Era Natale e tutti festeggiavano. C’erano 3700 persone… pensandoci oggi provo una grande nostalgia. 


3 – Per tanti anni hai lavorato nelle agenzie di eventi. Oggi sei client director in Evoke The Spectrum, una realtà specializzata nella creazione di ambienti sonori immersivi. Cosa ti piace e cosa ti ha attratta verso questa nuova esperienza?

Mi sono appassionata ai podcast nel 2018, come utente. Ho capito che quello dell’audio era un media con infinite possibilità di espressione e di applicazione. Così ho iniziato a studiare per capirne i meccanismi.
Per sperimentare, ho realizzato un mio podcast nel 2021 – ERRORista, prima o poi sbaglio giusto! – e poi ho incontrato Alessandro e Maurizio, founder di Evoke the Spectrum, studio specializzato in audiobranding e esperienze audio immersive. Collaborare con loro mi ha dato la possibilità di scoprire il mondo dei contenuti audio (audio branding, branded podcast, soundscape, etc). Il suono, da sempre al centro della ricerca di Evoke the Spectrum, è il punto alpha di un dialogo che mira a realizzare esperienze, coinvolgendo l’utente ed invitandolo ad immergersi completamente nell’immaginario del brand. 

I brand necessitano, oggi, di una voce capace di raccontare storie, far scaturire emozioni e creare preferenza. L’obiettivo principale della nostra agenzia è quello di rendere riconoscibile un brand e dargli profondità e forma fornendogli quegli strumenti sonori necessari alla costruzione di un solido legame emotivo con il proprio pubblico.  

Ho avuto la conferma che questo media è complementare al mondo da cui provengo. La produzione di contenuti audio originali è uno strumento ulteriore per la comunicazione, anche negli eventi. Le aziende si stanno approcciando a questo mondo e sono ancora “incuriosite” poichè, soprattutto in Italia, è ancora tutto abbastanza nuovo. Ai clienti dico: “Fallo! Adesso! tra un pò lo faranno tutti! Meglio essere tra i primi, no?!”


4 – Quali consigli daresti ad un junior account che sta iniziando la sua esperienza lavorativa? Quali sono i segreti per capire e lavorare bene con i clienti?

Mi è sempre piaciuto lavorare con i più giovani e provare a trasmettergli delle competenze. A chi è alle prime armi direi di essere delle spugne e assorbire il più possibile da tutti, di non abbattersi di fronte alle tante difficoltà che incontreranno perchè fanno parte del bagaglio (e servono!), di rimanere sempre curiosi e anche di avere fiducia in sé stessi, che non guasta mai. 

A proposito dei segreti… non credo ce ne siano. Ci vuole tanta tenacia ed empatia.
Per me una cosa importante, nel lavoro e nella vita, è sempre stata quella di non promettere ciò che non si è sicuri di poter mantenere. Anche i clienti lo apprezzano. Meglio un no ogni tanto… che dire sempre sì!


5 –  Se avessi un super potere, quale sarebbe e come lo utilizzeresti sul tuo lavoro?

Vorrei avere il dono della telepatia. Sarebbe sicuramente più facile interpretare certi brief!
E poi… Mi aiuterebbe a vedere i desideri dei clienti e in generale a carpire qualche segreto, ma soprattutto potrei sapere sempre chi ho di fronte!


Credits    
Intervistatore: Sara Fuoco    
Instagram: @sarafuoco    

Intervistato: Giorgia Peschiera
Instagram: giorgia.peschiera
LinkedIn: Giorgia Peschiera
Evoke the Spectrum
Ascolta il podcast ERRORista

Illustrazione di: Carlotta Egidi   
Instagram: @carlottaegidi89