Il martedì è “Un caffè con…” e oggi vi presentiamo Antonio Galassi, co-founder e Creative Director di Cromazoo, un’agenzia creativa che dal 2007 produce contenuti e realizza progetti di comunicazione integrata. Dalla produzione video alla grafica, dalla brand identity alla strategia digital. Insieme al suo team lavora in ogni tipo di habitat, dal fashion all’editoria, dal corporate al food.
Dal 2010 al 2019 ha insegnato motion design presso il CFP Bauer e dal 2015 insegna video design presso lo IED all’interno del Master in Eventi.
Buona lettura e buon caffè!
1 – Sei Co-fondatore e Direttore Creativo di Cromazoo. Sei sul campo da 14 anni. Hai praticamente visto crescere il mondo digitale. In questi anni quanto sei cambiato professionalmente per stare al passo con l’evoluzione del settore?
Nel mondo del digitale 14 anni suonano un po’ come 2 ere glaciali. (Che per noi dello zoo è tutto dire!!)
Il mio percorso comincia dalla facoltà di Design del Politecnico di Milano. La mia passione per la grafica e la tipografia mi hanno portato nella culla del design italiano e della cultura del progetto. Qui mi sono avvicinato al mondo della grafica in movimento e mi si è aperto un mondo, anche perchè qui ho conosciuto i miei due soci e da qui comincia la storia di Cromazoo.
Quando ho iniziato si usavano strumenti e tecniche che ormai non esistono più. Anche i tempi erano diversi.
Oggi è tutto più veloce e fugace, sia in termini di produzione che di fruizione. Si passa dalla ricezione del brief alla realizzazione di un prodotto fruibile, in poche settimane se non giorni. Di conseguenza il processo creativo ha dovuto adeguarsi a questo tipo di dinamica.
Per questo è necessario affinare la tecnica, fare ricerca costantemente e trovare nuovi modi per arrivare all’idea che funziona in tempi serrati. Senza l’idea non si fa molta strada, e hai bisogno di un team affiatato affinché la magia avvenga.
2 – Cosa ti ha fatto innamorare ed appassionare del tuo lavoro?
La diversità in primis. Sia in termini di lavori che di persone.
In questo lavoro hai la possibilità di affrontare progetti di diversa natura, ognuno con le sue peculiarità e criticità. È molto stimolante riuscire ad approfondire argomenti a cui magari difficilmente ti saresti mai avvicinato e che ti costringono (positivamente) a vedere le cose da un’altra prospettiva.
Ma oltre a questo, c’è la fortuna di poter incontrare delle persone fantastiche. Professionisti con cui confrontarsi e con cui dare vita a qualcosa di nuovo. A volte nascono anche delle belle amicizie.
3 – In un contorno tanto artificiale come il mondo digitale, hai qualche “via di fuga” per staccare e ritrovare l’equilibrio?
Assolutamente sì!
Tornare alle radici è il mio modo di rifiatare. La mia via di fuga è un uliveto in Puglia. Quando posso, mi dedico personalmente alla produzione di olio extra vergine di oliva biologico. Una passione che mi è stata trasmessa dalla mia famiglia e che mi riporta a pensare e vivere secondo i tempi della natura.
4 – Se un ragazzo volesse far parte di Cromazoo, quali caratteristiche dovrebbe avere?
Wild – Wide – Wired sono le parole chiave che identificano lo spirito di Cromazoo.
Di sicuro la proattività e la curiosità sono valori necessari, come la voglia di mettersi in gioco senza paura di sbagliare e di sperimentare cercando soluzioni sempre nuove. Mai fermarsi alla prima intuizione, perché quello è solo il punto di partenza.
5 – Se avessi un super potere, quale sarebbe e come lo utilizzeresti sul tuo lavoro?
Mi piacerebbe tantissimo poter manipolare il tempo.
Creare delle bolle temporali per poter osservare il mondo in quel dato momento da più punti di vista e coglierne le diverse sfumature così da apprezzare fino in fondo ogni singolo dettaglio.
Credits Intervistatore: Sara Fuoco Instagram: @sarafuoco Intervistato: Antonio Galassi Instagram: @cromazoo @scramblehead Illustrazione di: Carlotta Egidi Instagram: @carlottaegidi89