L’intervista a Luca Toscano, responsabile degli effetti speciali di Eurovision 2022

Luca è CEO del gruppo Artech, che si compone di diverse società che offrono soluzioni spettacolari ed effetti speciali per lo show-business. Ha 26 anni e, nonostante la sua età, nel corso di pochi anni, ha costruito un team specializzato, con cui ha già coordinato servizi per eventi di alto profilo in 39 paesi e 3 continenti diversi. Dopo aver mosso i primi passi da giovanissimo sulla piattaforma Second Life, nel 2015 fonda in proprio la ARTECH, con l’intento di fornire e creare tecnologie per mettere in scena i desideri dei suoi clienti.

In pochi anni è riuscito ad aprire tre diverse sedi (a Napoli, Milano e Miami) e a stringere collaborazioni con importanti realtà internazionali, tra cui: Le Mark Group, CrowdLED, Linde Gas Italia e Kvant Show Production. Prima di prendere parte all’Eurovision Song Contest 2021, aveva collaborato anche con molte altre realtà nazionali e internazionali come: X-Factor 13, Italia’s Got Talent (nona e decima edizione), The Walt Disney Company, Maluma, Prime Video, Rai e Tomorrowland. Dopo aver vinto la gara pubblica indetta dalla Rai è stato a capo del progetto effetti speciali, pirotecnici e laser di Eurovision 2022, per il quale ha collaborato con Lucas Gerritzen, CEO di Pyrofoor.

Lo abbiamo incontrato per farci raccontare di più su di lui e sull’ultimissima esperienza a Torino.


Ciao Luca, raccontaci di cosa ti occupi soprattutto per chi non sa nulla del tuo mestiere.

Mi occupo di effetti speciali reali e soluzioni spettacolari per l’industria dell’entertainment che sarebbero tutte quelle tecnologie che usate in una particolare maniera, possono stupire il pubblico ed enfatizzare un particolare momento o creare veri e propri spettacoli a se. 


Quando hai capito che il mondo dello spettacolo sarebbe diventato parte della tua vita?

In primis quando ho visto che le nostre idee si concretizzavano in opportunità reali di business e poi quando ho capito che questo lavoro mi emozionava tantissimo e non mi pesava.


Qual è l’iter che segui dalla richiesta del cliente al live per preparare uno spettacolo? Da cosa si parte e come si arriva allo show?

Il processo si divide in più fasi, artistiche – tecniche e di possibilità e cambia molto a seconda dei committenti, dei mercati e delle richieste. Esistono tantissimi modi di realizzare la stessa cosa e quindi tendiamo, quando possibile, a partire sempre dal farci raccontare dai nostri clienti cosa “sognano” per il loro show, qual è il “viaggio” che vogliono far fare al loro pubblico. 

Poi mostriamo loro le tecnologie disponibili nel mondo per ispirarli e restringiamo il campo analizzando eventuali limiti tecnici e di possibilità (budget) per tuffarci subito dopo nelle fasi esecutive. 
Tutto è possibile – bisogna solo trovare il modo di conciliare tutti i fattori!


Quali sono le difficoltà del tuo lavoro?

Sinceramente? Mi rendo conto sempre di più che la vera sfida è quella di mantenere gli equilibri tra gli stakeholders in un mercato “magnificamente vanitoso” che vive di logiche non scritte, particolari e radicate. E questo non solo in Italia, ma in tutto il mondo.


Nonostante tu sia giovanissimo collezioni parecchie esperienze importanti. Ti senti di dare qualche consiglio ai giovani che aspirano a fare carriera?

Stiamo vivendo un momento storico particolare, post-pandemia in cui il mercato ha veramente bisogno di nuove persone, nuovi progetti, quindi action – azione! È il momento giusto per mettersi in gioco. 


Cosa hai provato quando ti hanno confermato il lavoro per Eurovision Song Contest 2022?

Quest’anno a differenza delle scorse edizioni è avvenuto tutto veramente in fretta e quindi ho pensato… Cavolo adesso ci tocca farlo per davvero! 


Raccontaci gli effetti e i numeri di questo grande evento.

Per realizzare gli effetti di Eurovision, abbiamo utilizzato più di 20 fiamme, 33 macchine del fumo, 20 lanciatori di CO2, 19 macchine delle scintille, 19 postazioni da cui venivano sparati migliaia di pirotecnici teatrali.

Durante i test, prove e show sono stati consumati più di :
740 bombole di CO2
1.228 lt di fluidi infiammabili
21 kg di gas infiammabili
310 litri di liquido per il fumo basso
220 litri di liquidi speciali del fumo
100 kg di Coriandoli
2.878 Colpi pirotecnici

Solo per gli effetti speciali Installati più di: 
1500 mt di tubazioni ad alta pressione
3400 mt di cavi per il segnale digitale 
3100 mt Cavi di alimentazione elettrica
550 mt Tubazioni a bassa pressione


Com’era composto il tuo team?

Il nostro team era composto da più di 20 persone tra operatori, tecnici, project manager, assistenti e addetti alla logistica. Marco Malatesta è stato l’operatore al controllo degli effetti speciali, Vitor Machado ai pirotecnici con la supervisione di Paul Philipsen, Pieterjan Ruysch ai laser, Gaetano Corriere il nostro responsabile tecnico di palco, Fabio Cimetta si è occupato degli aspetti logistici fondamentali come coordinare l’arrivo e la gestione delle merci pericolose su base giornaliera.


Quali sono state le tempistiche di questo enorme evento? quanto tempo ci è voluto per la progettazione e la realizzazione?

A noi Italiani piace l’adrenalina e quindi abbiamo saputo di essere risultati aggiudicatari poco prima di dover partire per Torino. Gli effetti speciali e pirotecnici sono stati progettati ed integrati alla scenografia esistente in sole due settimane, un tempo record considerati i tempi che avevano a disposizione i nostri colleghi delle scorse edizioni. Mentre la squadra è stata impegnata circa 47 giorni tra prove e show. 


Cosa significa lavorare in una macchina gigante come quella di Eurovision? Ci fai un esempio di come si possono evitare i problemi tecnici? 

In estrema sintesi, Eurovision è il più grande evento musicale del mondo in diretta televisiva ne deriva il fatto che è fondamentale che le attrezzature impiegate siano le migliori disponibili e che il sistema sia pronto a lavorare anche in caso di guasti o malfunzionamenti improvvisi di alcuni componenti. 
Proprio come in un ospedale, dove in assenza di corrente, parte in automatico uno speciale “gruppo elettrogeno” anche qui si utilizzano tecnologie del tutto simili che definiamo “ Backup” e “Ridondanza Attiva”.  
Lo show è interamente automatizzato e programmato in timecode. Le consolle infatti sono due (Grand Ma 3 light) e controllano in sessione gli effetti speciali in piena ridondanza. Se una si rompe l’altra è già in funzione. La stessa cosa per i flussi timecode LTC (l’orologio dello spettacolo per intenderci) arrivano ai banchi con auto switch sullo slot di bakcup in caso di problemi al cavo principale.

Solitamente si utilizzano, uno/due cavi di segnale per gli effetti speciali; in questo caso quelli che viaggiano dal palco alla regia per circa duecento metri erano quattro. Se se ne fosse rotto uno durante lo show il segnale sarebbe passato automaticamente al secondo cavo in meno di un secondo, così per il secondo o il terzo. 

Questo sistema tecnologicamente avanzato è gestito da diversi processori “intelligenti” ed è configurato da sistemisti professionisti. Lo stesso principio si applica solitamente a tutti i dipartimenti (luci,video,camere) delle importanti trasmissioni in diretta TV. 

  • EBU + Corinne Cumming
  • EBU + Sarah Louise Bennett
  • EBU + Sarah Louise Bennett

Cosa hai provato quando è partito lo show? 

La vera magia avviene negli attimi prima, quando sta per partire lo show, è lì che provo sempre una grande emozione, una forte sensazione adrenalinica – indescrivibile. La cosa simpatica è che questo “stato magico” che dura pochi istanti è veramente unico e non mi capita di provarlo in altri momenti / occasioni. 


Hai già qualche progetto importante in vista al quale lavorerai?

Tutti i progetti sono importanti per me, recupereremo finalmente le date cancellate nel 2020!
Ci aspetta un’estate piena di eventi in Italia, Europa e America Latina!!


Credits
Intervistatore: Sara Fuoco
Instagram: @sara.fuoco

Intervistato: Luca Toscano
Instagram: @Toscano.Luca
Linkedin: Luca Toscano