Commentario inesorabile d’eventi e d’altri abbagli.
Ho visto persone, colte da un’improvvisa estasi sciamanica, convincersi di avere un dialogo intimo con le immagini. Ho visto fidanzati annegare nei selfie e bambini divertirsi senza pietà.
“Ognuno di noi rilascia un’aura…” Concept evanescente e deboluccio rispetto alla sua applicazione nella realtà. Se avessero raccontato Aura come il più grande selfie spot della città, avrebbero spaccato.
Concept voto 5+ di incoraggiamento
L’interazione con la proiezione è da rivedere, ma il colpo d’occhio è totale. La semplice idea di poter andare sul soppalco a guardare le persone immerse nella proiezione, è notevole. Ci sono quelli di sopra che guardano quelli di sotto e viceversa: persone che vanno a vedere persone. Sembra un casting del 2045.
Contenuto voto 7+ alla goccia
Peccato. Potenzialmente sembra il PS1 di New York, ma ahimè è un luogo tetro e abbandonato, con quel vago senso di apocalisse e fango.
Location voto 3 di speranza
L’operazione nel suo complesso funziona eccome! È una bella attrazione, ci va chiunque e questo è un bene. Finalmente un’alternativa a quel numero imprecisato di mostre proiettate e tristarelle (Klimt, Van Gogh e vari).
Evento voto 8 pieno e divertito
Consiglio: ci starebbe una festa di chiusura con 300 persone che ballano lì in mezzo, DJ set e proiezioni potenti. Ahimè, si pensa sempre poco a sfruttare i finali. In questo articolo, a tutela dell’umanità, non sono state utilizzate le parole #immersivo #storytelling #inclusivo #woweffect