Valentina Venditti è Head of Operations The Next World in Next Group Milano. Il suo percorso lavorativo inizia negli anni 2000 quando per diversi anni gira per il mondo organizzando escursioni: passa dal Messico all’Egitto, dallo Sri Lanka a Ibiza e Formentera. Nel 2005 finisce per caso in un’agenzia di eventi e si innamora del settore. Da Alessandro Rosso a Next Group, Valentina oggi è mamma di due bambini ed Head of Operations di un team numeroso di project manager.
Abbiamo conosciuto meglio Valentina in una chiacchierata nel tempo di un caffè!
1 – Da diversi anni sei Head of Operation in The Next Group. Raccontaci la tua giornata tipo in ufficio.
Direi che inizia ben prima di arrivare in ufficio! La fortuna di lavorare in una grande agenzia ed avere una famiglia con bambini comporta un progress sempre “intenso”.
Sveglia 6.30. Già al primo sorso di caffè mi ritrovo in cucina a controllare sul cellulare le email, l’agenda con le riunioni della giornata e il calendario di famiglia con le varie attività dei piccoli per preparare tutto l’occorrente. Dopodiché, sveglio il primo figlio (Lorenzo 9 anni) e gli preparo colazione e vestiti. Alle 8 Lorenzo va a scuola e mi dedico alla seconda (Viola, 3 anni) con la quale, mentre penso a cosa dovrò fare quando arriverò in ufficio, riesco anche a giocare un quarto d’ora con le bambole o mi faccio servire un ottimo caffè dalla sua cucina giocattolo. Alle 9 salgo sullo scooter e volo in agenzia… per fortuna è vicino casa.
Varcata la porta dell’ufficio, secondo caffè in compagnia di qualche collega e poi finalmente riesco a sedermi alla scrivania ed accendere il pc. La prima riunione è con il Board, a seguire giro di scrivanie del mio team per fare il punto della situazione e capire se vi sono problematiche da risolvere o temi urgenti da affrontare. Ogni giorno è diverso, succede sempre qualcosa, l’imprevisto per far saltare la mia agenda o ciò che mi ero promessa di fare è dietro l’angolo. Finita la giornata in ufficio, si torna a casa ed inizia il secondo lavoro!
2 – Sei quotidianamente a supporto del tuo team. Quanto è importante valorizzare le persone e andare incontro alle loro esigenze?
Fondamentale! Sono le persone a fare la differenza, a rendere grande una squadra, ed io sono fortunata ad avere accanto a me persone eccezionali sia dal punto di vista professionale sia umano.
Il mio compito è anche supportare il team, valorizzare ogni loro singola capacità facendo in modo che crescano professionalmente in un ambiente sereno, stimolante e appassionato. Quando la mole di lavoro è così tanta da non riuscire a scambiare nemmeno due chiacchiere con loro, mi sento in colpa. Mi aiuta l’ironia: spesso basta una battuta al momento giusto per ritrovarci. I ritmi sono frenetici, a volte si trascurano le persone e le loro esigenze. Ecco allora il mio dovere è quello di fare in modo che vengano raggiunti gli obiettivi di un progetto nel pieno rispetto dei bisogni professionali e personali di ogni componente del mio team.
3 – Nella tua carriera, il periodo più difficile è stato il rientro post pandemia. Quanto è stato faticoso tornare ai ritmi pre covid? Come hai affrontato il momento delicato insieme alla tua squadra?
Ci sono stati due momenti veramente difficili.
Il primo, appena rientrati dopo il secondo lockdown. I protocolli per gli eventi in presenza erano ancora rigidissimi e i clienti preferivano la modalità da remoto. Molti di noi temevano che non si potesse tornare più live e che il loro lavoro non sarebbe mai stato più come prima. È stato impegnativo riuscire a trasmettere fiducia al team. La nostra agenzia ci ha dato grande forza. È stata la proprietà in primis a non smettere mai di credere nel futuro.
Altro momento difficile, strano ma vero, è stato tornare agli eventi live… dopo due anni non eravamo più abituati ai ritmi frenetici pre-pandemia.
Abbiamo notato un forte stress psicologico nel gestire soprattutto gli imprevisti che sono sempre all’ordine del giorno nel nostro lavoro. Con le colleghe del Board abbiamo cercato di distribuire al meglio i carichi di lavoro sia in termini di grandezza che di difficoltà. Inoltre lo smart working ci ha permesso di andare incontro all’esigenze delle persone che abitano lontano, devono accudire i propri cari o hanno bambini piccoli. Solo nella nostra divisione tra il 2019 e il 2022 ne sono nati ben 9!!!
4 – Lavorare nel mondo degli eventi è impegnativo, spesso non ci sono orari e a volte si lavora anche nel weekend. È ancora più complesso quando si hanno dei bambini piccoli. Come fai a gestire l’essere Head of Operation in una grande agenzia e mamma?
Non è facile, ma sono molto fortunata ad avere accanto un marito molto presente e il fondamentale aiuto dei nonni. Inoltre, ci vuole organizzazione e pianificazione anche in famiglia.
Il lavoro mi costringe a delle rinunce, soprattutto in termini di tempo da trascorrere con i miei figli. Ogni tanto durante i weekend lavoro la mattina presto, per potermi poi dedicare a loro durante il giorno. Ammetto che a volte fatico a nascondere la stanchezza, ma lo faccio con amore: il tempo per i miei figli è un regalo che voglio godermi appieno. Devo però ammettere che a volte noi “mamme degli eventi” non vediamo l’ora di andare in trasferta per staccare dallo stress della doppia dinamica casa/lavoro.
5 – Se avessi un super potere, quale sarebbe e come lo utilizzeresti sul tuo lavoro?
Far “risparmiare” tempo. Permettere alle persone di trovare sempre più spazio per se stessi.
Credits Intervistatore: Sara Fuoco Instagram: @sarafuoco Linkedin: Sara Fuoco Intervistato: Valentina Venditti Instagram: @nextgroup.eu Linkedin: Next Group / Valentina Venditti Illustrazione di: Carlotta Egidi Instagram: @carlottaegidi89