Milano, torniamo al primo giorno di Fashion Week, quando la città si sveglia piena di uova giganti in plexiglass. Non è un’installazione urbana a sorpresa, ma la passerella invisibile che Diesel ha scelto per la primavera estate 2026. Nessuna location, nessun orario preciso, nessuna front row: una mappa digitale guidava i partecipanti in una vera e propria caccia al tesoro che li ha portati tra cinquantacinque look nascosti in cinquantacinque uova trasparenti. Un gioco collettivo, gratuito e aperto a tutti, che ha trasformato la città in passerella.
È questo l’ennesimo capitolo del percorso di Glenn Martens, che negli ultimi anni ha riscritto più volte il vocabolario dell’esclusività. Prima con i biglietti aperti al pubblico, poi con una sfilata-rave su prenotazione, con set di preservativi impilati come scenografia e infine con uno streaming di 72 ore che svelava il dietro le quinte. Ogni volta un passo in più per portare la moda fuori dai suoi confini e dentro la vita delle persone. Il cuore creativo resta il denim, piegato a infinite variazioni: satinato, distressed, colorato con poliestere riciclato, lavorato al rovescio come in una radiografia. Accanto, materiali contrastanti come jersey, taffetà, neoprene, chiffon e pelle, trattati fino a diventare vissuti, lacerati, scomposti. Abiti grembiule, biker, tute in maglia, cappotti utility, silhouette sfrangiate e incollate al corpo hanno composto una mappa estetica che mescola sottocultura e controcultura, anti-tendenza di tendenza.
Per Diesel, democratizzare significa abbattere le distanze: tra addetti ai lavori e appassionati, tra chi consuma la moda sui social e chi la incontra per strada. Non a caso, i cinque giocatori più veloci hanno potuto vincere look esclusivi o capi custom-made, segno che la partecipazione non era solo simbolica. «Questa è la democrazia di Diesel, una collezione scoperta dal pubblico contemporaneamente a tutti gli altri. La moda è un gioco e noi ci stiamo giocando: tutti possono avere un front row» ha dichiarato Martens.
Così Diesel non ha semplicemente inaugurato la Milano Fashion Week, ma ha ricordato che il lusso più grande, oggi, è l’inclusione. “Segui le regole, poi infrangile. For Successful Living!”: più che uno slogan, una dichiarazione di intenti.