Un caffè con… Roberto Ferretti – Head of Sales MICE

Dopo una carriera iniziata come assistente aeroportuale e poi tour leader per Francorosso International negli anni ’90, Roberto ha seguito la sua innata curiosità e passione per i viaggi. Questo percorso lo ha portato ad esplorare luoghi straordinari e culture lontane, vivendo esperienze che hanno trasformato la sua passione in una professione. Dalle savane africane alle antiche civiltà del Centro America, fino alla frenesia della Grande Mela, ha costruito una carriera di oltre tre decenni, arricchendosi umanamente e professionalmente attraverso la scoperta di mondi nuovi e storie indimenticabili.

Preparate un buonissimo caffè e buona lettura!


Tra vent’anni non sarai deluso dalle cose che avrai fatto, ma da quelle che non avrai fatto. Quindi molla gli ormeggi, esci dal porto sicuro e lascia che il vento gonfi le tue vele.
Esplora. Sogna. Scopri.

1 – Cosa ti ha affascinato inizialmente del settore dei viaggi e cosa ti ha fatto capire che era il lavoro giusto per te?

La possibilità di arrivare in paesi sconosciuti, immergermi in culture diverse e scoprire storie, tradizioni e religioni lontane dal mio vissuto mi ha sempre affascinato. Come tour leader, ho imparato a comprendere e apprezzare le differenze culturali. Essere ospite in luoghi così diversi mi ha insegnato ad avere un approccio aperto e a costruire empatia con le persone, cercando sempre punti di incontro.

Ogni viaggio non è stata solo un’esperienza professionale, ma un’opportunità per arricchire il mio bagaglio personale e creare legami unici in tutto il mondo. Questo mi ha fatto capire che un lavoro che mi avesse permesso di viaggiare sarebbe stato quello perfetto per me.


2 – Cosa ti ha entusiasmato di più nei viaggi incentive? Come ha arricchito la tua vita?

Il mondo dei viaggi incentive mi ha offerto la possibilità di creare e far vivere  esperienze straordinarie e irripetibili, quelle che definiamo “money can’t buy”. Ideare programmi originali, con location esclusive e attività uniche, richiede creatività e capacità di uscire dagli schemi: una sfida che è anche una grande fonte di stimolo. La gioia e la soddisfazione dei partecipanti ad un incentive sono una gratificazione immensa.  Ogni evento organizzato rappresenta un tassello in più nella mia crescita come persona e come professionista.


3 – C’è un viaggio o un aneddoto che porti particolarmente nel cuore?

Tre ricordi spiccano tra i tanti.

Un momento magico vissuto alle cascate Victoria. Durante la luna piena, la nebulizzazione del fiume Zambesi crea un “Moonbow”, un arcobaleno notturno argentato: un’esperienza unica ed emozionante che non dimenticherò mai.

In Messico, dove ho vissuto per un periodo, ho deciso di farmi l’unico tatuaggio che ho: un sole Maya, simbolo di forza e coraggio, tatuato da un indio della tribù Lacandon per 5 dollari e una bottiglia di tequila. È un ricordo indelebile, per me pieno di significato.

Infine, i miei otto anni a New York come Direttore dell’ufficio di Francorosso International sono stati tra i più significativi della mia vita. Tuttavia, l’11 settembre 2001 ha segnato tragicamente la fine di quella esperienza. Ricordo ancora i pompieri sotto casa mia che correvano verso le Torri Gemelle: eroi che non sono mai tornati. Passando davanti alla loro caserma piena di fiori e candele, non riuscivo a trattenere le lacrime.


4 – Come sono cambiati i viaggi incentive dagli anni ’90 ad oggi?

I viaggi incentive hanno subito profondi cambiamenti negli ultimi decenni, specialmente per quanto riguarda la durata e i budget disponibili. 

Negli anni ’90 era comune organizzare viaggi che potevano durare anche 10-15 giorni. Oggi, invece, la durata media è di 4/5 notti. La priorità, inoltre,  si è spostata dalla destinazione all’esperienza, con l’obiettivo di mantenere il valore e l’impatto emotivo del viaggio.  Per distinguersi, oggi è necessario puntare su esperienze uniche e autentiche, che tengano in considerazione anche  temi di grande rilevanza come la sostenibilità, con l’obiettivo di promuovere una maggiore consapevolezza ecologica e sociale. 

Un ulteriore cambiamento è rappresentato dall’introduzione di normative sempre più stringenti, specialmente nei settori farmaceutico e bancario-assicurativo.  

In sintesi, pur ridimensionati in durata  e budget, i viaggi incentive si sono evoluti, arricchendosi di significati, contenuti e valori che vanno oltre il semplice viaggio. L’attenzione alla sostenibilità, alla personalizzazione delle esperienze e al rispetto delle normative è oggi al centro di questo settore, confermandone l’importanza e l’attrattiva anche in tempi di cambiamento.


5. Se avessi un super potere, quale sarebbe e come lo utilizzeresti nel tuo lavoro?

Il superpotere che mi piacerebbe avere sarebbe quello di potermi spostare a velocità ipersonica. Colazione a Milano, pranzo a New York, cena a Rio de Janeiro e pernottamento a Cape Town. Essere ovunque, in ogni momento, senza i limiti di tempo e spazio.


Credits

Intervistatore: Sara Fuoco
Instagram: @sarafuoco
LinkedIn: Sara Fuoco

Intervistato: Roberto Ferretti
Linkedin: Roberto Ferretti

Illustrazione di: Carlotta Egidi
Instagram: @carlottaegidi89