Federico, da 25 anni nel settore degli eventi, prima come gestore di una grossa location a Milano, poi come project manager in una grande agenzia milanese, per diventare infine imprenditore e aprire una propria agenzia di eventi 15 anni fa: Special Glue.
Con un team consolidato e un approccio che intreccia creatività e strategia, l’agenzia si occupa di sviluppare esperienze e contenuti per i brand, esplorando sia il mondo fisico che quello digitale. L’obiettivo è dar vita a progetti capaci di coinvolgere e lasciare il segno, combinando idee, media e tecnologie in modo fluido e integrato.
Buon caffè e buona lettura!
1 – Il tuo percorso è iniziato come designer, passando per esperienze significative come la direzione degli spazi dell’Ex Cartiere Binda fino alla produzione di grandi eventi internazionali per rinomate agenzie italiane. Un cammino ricco di tappe importanti che, nel 2010, ti ha portato a fondare Special Glue. Cosa ti ha spinto a intraprendere questa avventura imprenditoriale? Quali sono state le difficoltà che hai affrontato e le soddisfazioni più grandi che hai raccolto lungo il percorso?
La soddisfazione più grande di tutte è essere ancora in piedi dopo 15 anni con una società sana, attenta ai conti e con un team di persone incredibili, che ogni giorno danno cuore e anima su ogni progetto. Quest’anno Special Glue infatti compie 15 anni. Sono stati anni sicuramente complicati, con diverse crisi economiche mondiali, guerre e su tutto la pandemia COVID. Tutti problemi che hanno reso molto complesso il nostro percorso di crescita.
Nel 2010, un pò per follia e un pò per creare il mio mondo personale plasmato sulla mia visione di fare eventi, ho preso la decisione di fondare la mia agenzia. In questi anni Special Glue ha affrontato progetti sfidanti per importantissimi clienti, prendendosi le proprie soddisfazioni in un mercato in continua evoluzione e ricco di grandissimi competitors.
2 – Hai sempre puntato su un approccio sartoriale e una grande cura dei dettagli, anche nella gestione di eventi complessi. Quali aspetti caratterizzano il lavoro del tuo team permettendoti di mantenere questo equilibrio tra attenzione al cliente e creatività?
Oggi ritengo che per restare a galla serva essere o una grande agenzia che lavora continuativamente su grandi appalti internazionali, o far parte di un gruppo di agenzie con skills differenti, oppure rimanere indipendenti. Quest’ultima è la strada che ho scelto. Sicuramente la più complessa di tutte perché può spazzarti via da un giorno all’altro, ma è anche quella che ti permette di essere più libero e fare le scelte che preferisci, seguendo i clienti e i progetti che più ti ispirano, restando fedele ai tuoi valori. Per essere indipendenti bisogna però ogni giorno sforzarsi di essere curiosi, trovare sempre nuove soluzioni, per essere più creativi e migliorare ogni giorno. Oggi per Special Glue credo sia fondamentale avere un approccio tailor made sul progetto e sui brand con cui lavora. Questo metodo ci ha consentito negli anni di fidelizzare i clienti, che continuano a lavorare con noi, perché percepiscono la nostra sartorialità sia in termini di creatività che di budget. Last but not least: abbiamo una struttura snella, che si avvale di collaboratori esterni capaci e creativi, ognuno con la sua competenza verticale, che ci consentono di ampliare ogni volta le nostre possibilità di progettazione, senza incidere in termini di costi sull’agenzia, ma migliorando gli output finali.
3 – Dopo tanti anni nel settore, quali sono le tendenze o i cambiamenti che oggi ti affascinano di più nel mondo degli eventi? E come pensi che Milano abbia contribuito a plasmare il tuo approccio creativo?
Sono affascinato da quello che potremo fare integrando soluzioni di intelligenza artificiale nel nostro lavoro.
In Special Glue stiamo studiando e cercando di capire come migliorare ed implementare i nostri progetti, sfruttando l’evoluzione di questa incredibile tecnologia. Sono dell’idea che sarà questa la grande novità negli eventi e nella creatività in generale dei prossimi anni. Oltre all’AI, il mondo dei social è qualcosa che è oramai entrato a far parte della nostra vita quotidiana e diventa quindi imprescindibile tenerli in considerazione durante l’ideazione di un progetto, sia in termini di ispirazione che in termini di condivisione e visibilità.
Quello però che non passerà mai di moda e che da sempre mi affascina nel nostro lavoro, è l’attenzione che mettiamo quotidianamente nei dettagli, perché è lì che si nascondono i veri imprevisti e le grandi idee, gli errori più grandi e le svolte più clamorose: cose che possono fare la differenza nel determinare il successo o l’insuccesso di un progetto.
E’ anche per questo che da genovese ho scelto, ormai da quasi 30 anni, Milano come città in cui vivere. Ogni cosa qui ha un buon potenziale di ispirazione. Può essere una colazione la mattina, una cena fuori, una mostra o un incontro casuale. Tutto può dare stimoli per creare qualcosa di nuovo, che faccia la differenza.
4 – Hai sempre sottolineato l’importanza della curiosità, che stimoli anche nei giovani che incontri. Quanto questa attitudine ti ha aiutato nel tuo percorso e che consiglio daresti a chi sta iniziando oggi, per sviluppare la propria creatività e capacità di osservare il mondo?
Ritengo che non si debba perdere tempo nella vita. Avere sempre “le antenne alzate”, pronti a captare ogni stimolo dal mondo che ci circonda per farsi venire una buona idea ed evolvere il proprio metodo.
Ai ragazzi che incontro chiedo sempre quali sono i loro interessi nella vita quotidiana, perché è da lì che parte lo sviluppo di una personalità creativa. Il nostro lavoro è sì in gran parte basato sulla dedizione che ognuno mette ogni giorno sui progetti, ma soprattutto, in un mercato come quello degli eventi, molto valore assume anche quanto si vive e si sperimenta fuori dalle mura degli uffici. Quello che richiedo ai miei colleghi, più o meno giovani, è di riportare sempre indietro tutto quello che si vede e si impara fuori, per stimolare i colleghi e portare valore ai progetti che svolgiamo.
5 – C’è un evento che avresti voluto organizzare o che ti piacerebbe realizzare? Come lo personalizzeresti secondo il tuo stile?
L’evento che mi piacerebbe realizzare è e sarà sempre il prossimo. E cercherei di crearlo incollando cose, persone ed idee speciali tra loro per generare esperienze uniche.
Credits
Intervistatore: Sara Fuoco
LinkedIn: Sara Fuoco
IG: @sarafuoco
Intervistato: Federico Rava
Linkedin: Special Glue
IG: @special_glue
Illustrazione di: Carlotta Egidi
Instagram: @carlottaegidi89