È stata presentata il 6 aprile e sarà visitabile fino al 30 luglio 2023, “Grand Bal” la mostra retrospettiva dedicata ad Ann Veronica Janssens, artista belga tra le più rilevanti a livello internazionale.
La mostra “Grand Bal”, a cura di Roberta Tenconi, esplora la carriera di Ann Veronica Janssens e diversi aspetti della sua pratica, presentando per la prima volta la più comprensiva selezione di opere, tra lavori storici e nuove produzioni, pensata per dialogare con lo spazio delle Navate di Pirelli HangarBicocca e l’area esterna, espandendone i confini.
Gran Bal accompagna il visitatore in un percorso che coinvolge i sensi. Opere che richiedono la partecipazione diretta dell’osservatore, invitandolo a prendere coscienza dei propri sensi in relazione all’architettura e al contesto socioculturale. La luce in rapporto allo spazio e gli oggetti. Materialità mutante in un percorso che coinvolge occhi, orecchie e mani. Lucernai aperti (cosa più unica che rara all’Hangar), porte d’uscita che diventano d’entrata grazie alla luce naturale. Tutte le opere di Ann Veronica Janssens sono una festa luminosa che coinvolge gli oggetti.
Con le mie opere voglio mettere in discussione la materialità degli oggetti per dargli movimento
spiega l’artista
Ann Veronica Jansenss considera necessaria la partecipazione del visitatore alle sue opere. Drops, installazione che apre il percorso è un invito al visitatore a camminare fra questi specchi rotondi che, come gocce d’acqua o buchi, sono disseminati in una porzione di spazio abbastanza ampia. È necessario affacciarsi su questi specchi di vetro: i riflessi non saranno affreschi di maestri cinquecenteschi, bensì semplici volti (i propri) e architetture industriali. Anche Swings, una serie di tre altalene posizionate nello spazio allestito, invitano il visitatore a sedervisi sopra. Poiché le corde sono agganciate a travi poste a oltre quattro metri di altezza, il movimento non è regolare come quello di un normale gioco infantile; inoltre, i sedili sono rivestiti di un materiale termoreagente che, a contatto con i corpi di chi vi si siede, per un breve tempo lascia una traccia colorata del suo utilizzo. «Le altalene servono a sentire la qualità, la trasparenza, la materialità dell’aria» – afferma l’artista. In ultimo, la riproposizione di La pluie météorique (opera del 1997) è un altro invito alla partecipazione attiva del visitatore che deve orientarsi camminando sopra dei ciottoli azzurri (raccolti in Indonesia). «Si tratta di un concetto naturale; non c’è nulla di preciso, si possono creare dei percorsi. E poi c’è il suono» commenta l’artista.
Il desiderio dell’artista è quello di creare una manifestazione della realtà differente, di sperimentare in maniera inusuale ogni aspetto impalpabile della realtà umana. Il concetto di arte che presenta al pubblico è l’esperienza stessa che ogni suo lavoro ha sulle persone. La mostra presenta sculture, video, installazioni sia fisiche che sonore. L’opera stessa diviene luogo di percezione, e da qui la scelta degli elementi impiegati nei suoi lavori risulta essere in continua evoluzione; l’opera quindi non è più l’oggetto in sé, ma è la percezione a diventare il vero centro. Tutte le alterazioni create per l’occasione si inseriscono in maniera dinamica e armonica nel percorso. Lo stesso nome “Grand Bal” vuole evocare una dimensione superiore, performativa e dinamica che si crea nelle relazioni tra i diversi lavori presentati. Quello che l’artista vuole ottenere è la vera consapevolezza negli occhi dello spettatore di un profondo interesse verso fenomeni sensoriali condivisi, ma allo stesso tempo la possibilità per ognuno di compiere un percorso imprevedibile e personale.