Parliamo di un semplice concerto? Non proprio. Sabato 6 settembre Fiera Milano Live si è trasformata in Lebonski Park, il parco giochi a tema Salmo che ha inaugurato il tour mondiale del rapper di Olbia. Ruota panoramica, autoscontri, scivoli giganti e giochi di abilità hanno accolto i fan già dal pomeriggio, trasformando l’attesa in parte integrante dell’esperienza. Un esperimento in Italia, con numeri da record: oltre 40mila persone presenti, tre ore di musica, quaranta brani in scaletta, una parata di ospiti – da Fabri Fibra a Lazza, Noyz Narcos, Nitro, Kaos e persino Zucchero – e l’anteprima del nuovo singolo Flashback.
Il concerto, organizzato da Lebonski360 e Vivo Concerti, ha segnato una tappa speciale nella carriera di Salmo, appena insignito del Premio Speciale Maria Carta 2025. Dopo l’apertura affidata a Dante e Shari, lo show ha preso vita alle 21, per concludersi poco prima di mezzanotte, tra scenografie spettacolari e un pubblico in delirio.
Scenografia e storytelling: un viaggio a capitoli
Il cuore del Lebonski Park non è stato solo il luna park, ma la scenografia stessa: un racconto in capitoli visivi che ha attraversato mondi distopici, universi cinematografici e riferimenti diretti alla carriera dell’artista. Ogni ambiente era simbolo di una tappa, un frammento del viaggio narrativo che si trasformava sotto gli occhi del pubblico. Gli effetti speciali hanno giocato un ruolo narrativo a pieno titolo: le fiamme non come mero effetto scenico, ma come inneschi che cambiavano il ritmo visivo dello show. Il palco stesso era costruito sul concetto di svelamento: non un colpo a sorpresa, ma un principio che attraversava tutta la performance. Grandi LED mobili ridisegnavano lo spazio, mutavano prospettiva, aprivano varchi in cui lo spettatore poteva immergersi più a fondo nella storia di Salmo. La band e il dj set non erano semplici comparse: inglobati nella scenografia, diventavano parte del linguaggio visivo, mentre una passerella lunga proiettava Salmo direttamente nella platea, abbattendo ogni distanza fisica e simbolica tra artista e pubblico.


Il progetto creativo ha visto coinvolti nomi come Davide Pedrotti (BLEARRED), Pablo Solari, Andrea Folino (REEF STUDIOS), Michele Montesi, Domani Studio e Lucia Pantalone. Una costruzione corale che ha dato vita a un evento totale, con RTL 102.5 come radio partner ufficiale e la presenza di brand come Chupa Chups, Ploom e Raffo, partner di Fiera Milano Live 2025.
Intrattenimento oltre la musica: opportunità e limiti
Il Lebonski Park porta con sé una riflessione più ampia: cosa diventa oggi un live musicale? Non più solo palco e performance, ma esperienza immersiva che abbraccia diversi momenti di intrattenimento. Non serve sempre un parco tematico, ma il principio è chiaro: dare al pubblico un “qualcosa in più” che non solo arricchisce l’attesa, ma apre spazi narrativi per raccontare un album, un concept, un artista. Diventa terreno fertile anche per i brand: non più sponsor relegati a un logo, ma protagonisti di attività esperienziali che entrano naturalmente nel flusso dell’evento, amplificando visibilità e interazione. Una strategia che parla la stessa lingua delle nuove generazioni: quella dell’esperienza vissuta in prima persona.
Ma ci sono anche le ombre. Le lunghe code e la fatica di gestire decine di migliaia di persone hanno messo alla prova il pubblico, ricordando che più l’offerta cresce, più cresce la complessità organizzativa. Il rischio è che l’intrattenimento si trasformi in frustrazione.

Verso il futuro del live
Il Lebonski Park non è un format da replicare in blocco, ma un segnale: i live possono diventare momenti a 360 gradi, capaci di unire musica, intrattenimento e narrazione. Un concerto come esperienza totale, dove pubblico, artisti e aziende trovano un terreno comune.
La domanda resta aperta: preferiamo il concerto “puro”, fatto solo di musica, o ci entusiasma l’idea che il live diventi anche occasione di gioco, racconto e partecipazione?