Le passerelle della Milano Fashion Week. Una selezione degli allestimenti più suggestivi

Dal 17 settembre, Milano si è trasformata ancora una volta nel cuore pulsante della moda internazionale con la Milano Fashion Week. Un calendario ricco di sfilate, eventi esclusivi e presentazioni che hanno svelato le tendenze per la prossima stagione. Designer di fama mondiale e brand emergenti hanno portato in passerella collezioni che esprimono la loro visione creativa, mentre le strade della città si sono animate di fashionisti, influencer e addetti ai lavori. Ma non solo abiti: la settimana della moda milanese è anche scenografie spettacolari, allestimenti mozzafiato e location che raccontano una storia unica. Un appuntamento imperdibile dove la moda incontra l’arte, l’innovazione e la tradizione, proiettando Milano al centro della scena globale.

Dalla magia dei set minimalisti che esaltano la purezza delle linee ai concept più audaci e visionari che mescolano moda e arte, Milano ci regala ogni volta scenari inediti. Vediamo insieme gli allestimenti più suggestivi della settimana milanese più chiacchierata dell’anno.


DIESEL 

Il set della sfilata Diesel alla Milano Fashion Week è stato un vero spettacolo, non solo per la sua imponenza, ma per il messaggio di sostenibilità che lo accompagna. In uno spazio immenso in Via Rubattino, Diesel ha utilizzato ben 14.800 chili di scarti di tessuto, principalmente denim, per dare vita a un allestimento monumentale. Renzo Rosso, fondatore e presidente del brand, ha dichiarato che questi scarti provengono dalle fasi di taglio del denim, un inevitabile sottoprodotto del processo produttivo.

Ma Diesel non si ferma qui. Questo materiale verrà riutilizzato per il visual merchandising dei negozi in tutto il mondo e, successivamente, sarà sfibrato per creare un nuovo tessuto, utilizzato nella linea Rehab, simbolo dell’impegno del brand verso l’economia circolare. Rosso è chiaro: l’azienda non fa promesse vuote. Il 70% del cotone utilizzato da Diesel è rigenerato o organico e sostenibile, e ogni capo è accompagnato da una descrizione trasparente accessibile tramite QR code, per testimoniare l’autenticità del loro impegno per una moda più responsabile. Un allestimento che non solo stupisce visivamente, ma rappresenta anche un passo concreto verso un futuro più sostenibile.


TOD’S

La sfilata di Tod’s alla Milano Fashion Week ha reso omaggio all’Intelligenza Artigianale, un valore che il brand ha sempre posto al centro della sua identità. Le modelle hanno sfilato tra le imponenti sculture dell’artista Lorenzo Quinn: mani monumentali realizzate in gesso che stringono nastri in pelle incrociati, un potente simbolo dell’eccellenza artigianale italiana. Un richiamo visivo alla maestria e al “saper fare” che da sempre contraddistinguono Tod’s.

Ma l’esperienza non si è fermata alla scenografia artistica. Dietro ai posti a sedere, un gruppo di artigiani Tod’s ha lavorato a mano i celebri mocassini del brand, mostrando dal vivo la cura e la dedizione che si celano dietro ogni prodotto. Un gesto che ha stupito gli ospiti, rendendo tangibile il legame tra arte e artigianato, tra passato e futuro.


BOSS

La sfilata di BOSS ha portato gli ospiti “out of office” in un contesto che evocava una pausa dalla frenesia quotidiana. Per l’occasione, il cortile del maestoso Palazzo del Senato è stato trasformato in un’oasi botanica, un rifugio verde avvolto da un’atmosfera di calma e decadenza. Le piante e il foliage lussureggiante hanno ricreato uno spazio in cui natura e architettura storica si fondono, enfatizzando il concetto di evasione e distacco dal ritmo frenetico della vita lavorativa. BOSS ha così invitato il pubblico a immergersi in un ambiente che celebra la tranquillità e il lusso di una pausa fuori dall’ufficio, facendo della sfilata un’esperienza sensoriale completa.


GUCCI

Gucci ha trasformato gli spazi della Triennale di Milano in un viaggio sensoriale, portando gli ospiti all’interno del moodboard della collezione. L’allestimento evocava l’immagine poetica del sole che si immerge nel mare al termine di una giornata estiva, con una palette cromatica che si evolveva dal rosso al marrone, passando per le calde sfumature dell’arancio. 

Mentre la passerella sfumava come un tramonto estivo, gli ospiti attraversavano stanze, ognuna caratterizzata da una tonalità diversa. Ogni ambiente diventava così un richiamo a un preciso istante, catturando l’essenza di una collezione che gioca con le emozioni e i ricordi di fine estate. 


VERSACE

Per la sua collezione Primavera-Estate 2025, Donatella Versace ha scelto di sorprendere ancora una volta, portando la sfilata nel monumentale cortile del Castello Sforzesco. Un cambio di location inaspettato che riflette il desiderio di abbandonare gli schemi del passato recente per abbracciare una visione più istintiva e gioiosa della moda.

Lo show all’aperto, reso ancor più epico dalle note della Sinfonia n. 5 di Beethoven, ha catturato l’essenza della libertà e della spontaneità che pervade l’intera collezione. Un fulmine, o meglio una saetta, è apparso sulla passerella, attraversando il cortile con un impatto visivo potente. 


MOSCHINO

La sfilata di Moschino ha portato un tocco di creatività e ironia, trasformando il palcoscenico in un’opera d’arte vivente. Immaginate una casa disegnata con dei gessetti su una lavagna, dove ogni elemento racconta una storia. Un collage che combina il disegno di una rosa ritagliata e incollata su un cielo azzurro, chiuso da una cornice a scacchi, ha creato un’atmosfera giocosa e nostalgica. 

Nel contesto di un ambiente industrial, la biancheria stesa su fili e sedie di legno pieghevoli evocava l’immagine delle signore di paese che passano il tempo a chiacchierare e spettegolare. Ogni dettaglio dell’allestimento rifletteva l’approccio ludico di Moschino alla moda, trasformando la passerella in un racconto visivo che celebra la quotidianità con un pizzico di fantasia. Un viaggio che non solo ha stupito gli ospiti, ma ha anche riportato alla mente l’importanza delle piccole cose e dei momenti condivisi.